Monti: "Nessun taglio alle tredicesime"
Con Bersani e Alfano oggi e con Casini domani, il premier si informa sulle possibili prospettive della legislatura. Monti intende restare a Palazzo Chigi fino al 2013, ma ha bisogno di avere il massimo del sostegno dei partiti, anche nella prospettiva della necessità di nuovi interventi del governo per contrastare attacchi speculativi d’agosto che ormai non sembrano più solo una minaccia. Gli fanno gioco le parole del presidente di Confindustria, secondo cui “l’Italia è nella tempesta ma resisterà perché è più forte della Spagna”, con Bonanni della Cisl che invita Squinzi ad un “patto sociale”. Ma pesano non poco sia le proteste di tutte le categorie, sia la spaccatura evidente nella maggioranza sulla nuova legge elettorale. “Si stringa o il Pdl sarà responsabile”, dice Bersani che sulle riforme ha un vertice con Casini e Fini, e che a Monti chiede alcune modifiche in Senato alla spending review. Ma il Pdl, colpito dalle indagini su Formigoni e dai processi palermitani dove però Berlusconi non dovrà essere sentito, non molla sulle preferenze. “Se il Pd le accetta, siamo pronti all’intesa già da stasera”, dice Angelino Alfano.
Da Roma Francesco Bongarrà