Monti e la patrimoniale: si scatena il putiferio
Ma è Mario Monti il vero protagonista della giornata politica.
Ribadendo che non gli piacerebbe rimanere premier, dopo aver annunciato una “guerra” contro l’evasione fiscale che conduca dal 2013 alla riduzione delle tasse, il professore lascia intendere che il governo stia pensando ad una patrimoniale, pur se senza blitz. Parole che scatenano un putiferio, con una valanga di reazioni durissime soprattutto dal Pdl che già ieri con Alfano aveva chiuso le porte a un Monti Bis, costringendo Palazzo Chigi a precisare che non ci sarà nessuna patrimoniale.
E se finalmente si trovano i fondi nella legge di stabilità sulla questione degli esodati e il governo mantiene il punto sull’Ici alla Chiesa, la Lega conferma che correrà da sola per la Regione Lombardia candidando governatore il segretario Maroni, mentre il Pd terrà primarie regionali. Intanto sulla legge elettorale si tratta ad oltranza. La maggioranza del blitz sul premio al 42,5% varato al Senato ora pare scricchiolare: ai no di Pd e Di Pietro ed alle durissime proteste di Grillo si aggiungono le perplessità di La Russa, secondo cui quella soglia è troppo alta. Aperture che lasciano pensare ad un imminente accordo possibile tra i partiti per una riforma; anche perché, sottolinea Casini, "Se non ci mettiamo d'accordo saremo spazzati via".
E le primarie animano il dibattito nel Pdl. Alfano tira dritto e
ribadisce: “dobbiamo essere più forti dei sondaggi”.
Francesco Bongarrà