Monti per le sue misure incassa il plauso del Fondo Monetario
Dopo le misure sulle liberalizzazioni, che Monti chiede ai partiti di non stravolgere con modifiche in Parlamento, malgrado la protesta dei camionisti e dei benzinai semini il caos in tutta Italia, il governo mette mano alla riforma del mercato del lavoro. Una riforma che punta soprattutto sulla limitazione del ricorso alla cassa integrazione e che non verrà fatta per decreto, chiarisce Monti al primo incontro con le parti sociali prima di volare a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo. Tuttavia, l’apertura al dialogo del presidente del Consiglio, che incassa per le sue misure il plauso del Fondo monetario internazionale, non rappresenta un’apertura sui tempi. Tempi che “non possono essere lunghi”, puntualizza il premier, mettendo così le mani avanti e chiedendo ai partiti di dimostrare “coraggio”, convinto del fatto che ora più che mai l’Europa guardi all’Italia e che, di conseguenza, bisogna far presto. Un appello, quello di Monti, che appare rivolto soprattutto al Pd, che tiene il punto sul proprio “no” alla modifica dell’articolo 18. Intanto, resta vivo il dibattito all’interno dei partiti. La manifestazione di ieri a Milano non sana le ferite aperte nella Lega dallo scontro tra Bossi e Maroni: Il Carroccio resta spaccato sull’ultimatum del Senatur, che minaccia Berlusconi di staccare la spina a Formigoni in Lombardia se il Pdl continuerà a sostenere Monti. E Bersani esulta per il risultato delle primarie per la scelta dei candidati sindaci, rivendicando al Pd il ruolo di “pilastro” del centrosinistra. Ma Di Pietro frena, ed invita il Pd ad allargare l’alleanza a Vendola per creare un Quarto Polo.
Da Roma Francesco Bongarrà
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