Moretti (SU) sulla situazione israelo-palestinese

Moretti (SU) sulla situazione israelo-palestinese.
Mentre l’ONU denuncia che a Gaza è in atto la peggior crisi umanitaria dal 1967, la Palestina seppellisce i suoi morti al grido di “giustizia”.
Israele, rispolverando la strategia del fatto compiuto, dopo il cessate il fuoco ha annunciato una mega colonia in Cisgiordania.
Si tratta della rapina a mano armata più corposa degli ultimi 30 anni.
400 ettari di territorio espropriati, pardon, rubati.
I coloni esultano per avere ottenuto una nuova città.
I leader dei grandi paesi tacciono.
Le colonie sui territori occupati sono considerate illegali, ma, nonostante questo, Israele gode del diritto all’impunità, garantito puntualmente dai Paesi alleati, che se ne fregano delle risoluzioni ONU.
Non vi è alcun dubbio che l’ultima prepotenza israeliana dopo il cessate il fuoco allontanerà la pace e sarà foriera di altre  esplosioni e massacri.
Intanto il terreno dell’odio e dell’intolleranza è adeguatamente coltivato attraverso la riedizione del peggiore apartheid, cioè l’idea per cui se il Palestinese o l’Arabo Israeliano vogliono essere tollerati, devono accettare la loro inferiorità.
Tanti abusi come questi sono per altro da tempo presenti nella realtà quotidiana e negli atti compiuti dalle autorità israeliane.
Se Obama è davvero convinto quando dice che i confini non si cambiano con la pistola, non sorvoli sulla follia criminale del suo alleato che i confini li cambia con gli aerei e i carri armati.
E osservi attentamente come nella società israeliana si stia affermando ad ogni livello il revisionismo sionista del popolo eletto.

Luciano Moretti

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