Movimento Rete: "Giochi di potere nell'università"
Di fatto il Senato accademico si riunisce e a fine maggio e indica un unico candidato a Rettore, Corrado Petruccioli, attualmente Rettore dell’Università di Bari. Pare andare tutto liscio, c’è solo un problema: alla DC non piace Petruccioli, vorrebbe al suo posto qualcuno più vicino a Comunione e Liberazione o all’Opus Dei. Dunque mette in dubbio la validità del Senato accademico facendo scrivere articoli di fuoco ad alcuni esclusi cui era stato promesso un posto e chiedendo di cambiare candidato… La DC sa perfettamente che se arrivassero in Consiglio due candidature, gli yes man (cioè quelli che votano a comando) che popolano la DC le darebbero modo di decidere chi sarà il Rettore.
Emergono dunque le contraddizioni della legge: PSD e DC hanno voluto una legge che desse loro il modo di “controllare” le nomine, ma il giochino gli si è ritorto contro. Il PSD ha vinto, la DC -come si dice a San Marino- non la “zuzza”! Dato che la legge istituzionalizza l’intromissione della politica nell’università, perché non intromettersi a gambe tese? I lupi a volte perdono il pelo, ma mai il vizio!
Di qui la decisione indecente di non procedere con la nomina del rettore Petruccioli nel Consiglio di giugno, e cosa importa se nel frattempo l’università, senza un rettore, è bloccata?
Si ripete il disinteresse di questi politici per il bene delle istituzioni. Non importa che una cosa funzioni: importa che al suo interno ci siano i propri accoliti! Le leggi, per alcuni, continuano a valere solo per gli altri e solo finché non li infastidiscono nei loro interessi. Per il resto vanno aggirate… poco conta se tizio o caio vanno in galera, il lupo quel vizio non lo perde!
A due settimane dal prossimo Consiglio, dove tale nomina non potrà più venir posticipata, viene recapitata ad ogni consigliere l’autocandidatura a Rettore di Paolo Di Nardo, di cui l’Università di San Marino-da noi contattata- non sapeva nulla, nonostante da almeno novembre scorso il prof. Di Nardo prenda contatti in giro per l’Italia sostenendo la possibilità di poter ricoprire il ruolo di rettore a San Marino. In base a che cosa? Che comunicazioni sono intercorse?
Non conosciamo Di Nardo, quindi non mettiamo in dubbio le sue capacità, così come non conosciamo Petruccioli. Non ci piace nemmeno la riforma universitaria. Ciononostante è una legge dello Stato, stabilisce un iter che è stato rispettato, e il Consiglio Grande e Generale dovrebbe confermare senza se e senza ma la candidatura unica di Petruccioli emersa dal senato accademico, per garantire operatività all’università.
A Di Nardo, come a chiunque altro, il governo ha il preciso dovere di comunicare che oramai la decisione è presa, che il senato accademico si è espresso e che tra tre anni, tutt’al più, se ne potrà ridiscutere.
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E.