Movimento Rete: I rifiuti e le balle (sui rifiuti)
Da una parte nessuna notizia dalle istituzioni, AASS e Segreterie preposte, sulla gestione dei rifiuti dopo l'emergenza che a fine 2013 ha visto San Giovanni in una situazione di degrado totale.
Dall'altra scopriamo che rispetto ad allora la situazione da allora è decisamente peggiorata!
E' evidente come l'AASS ed il governo, da gennaio a questa parte, ci abbiano propinato l'ennesima favoletta secondo cui la situazione era sotto controllo e i cittadini potevano vivere felici e contenti, perché grazie alla speciale bacchetta magica che trita e vaglia i rifiuti, tutto si sarebbe sistemato. Ebbene questa magia, questo fatidico macchinario, che costerebbe ai cittadini 10.000 euro al mese solo per l'affitto, senza contare gli ulteriori 1000 di consumo di elettricità, non solo non è una magia, una novità o un'avanguardia, ma al contrario è uno strumento antiquato già utilizzato dall'Italia, la quale si è dovuta ricredere sulla sua utilità tanto da metterla al bando nero su bianco proprio nello scorso accordo firmato proprio a fine 2013 (e quindi speriamo anche letto) da San Marino, che recita:
La trito-vagliatura pur rappresentando un miglioramento della gestione dei rifiuti indifferenziati non soddisfa da sola l’obbligo di trattamento previsto dall’articolo 6, lettera a) della Direttiva 1999/31/CE che invece deve necessariamente includere un’adeguata selezione delle diverse frazioni di rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica Se da una parte ai cittadini è stato detto che proprio grazie a questo macchinario la situazione di San Marino sarebbe radicalmente cambiata, dall'altra abbiamo la situazione odierna.
Forse ricorderà il direttore Valli il Workshop “Cambio di Passo” del 5 giugno 2013 al Centro Sociale di Fiorentino che in quell'occasione affermò
“Per situazioni di emergenza intendiamo quelle generate dal mancato trasferimento dei rifiuti oltre 4 giorni di
possibile stoccaggio nell’area di trasferimento di San Giovanni”
Ebbene l'emergenza rifiuti non solo esiste ancora, ma è decisamente peggiorata.
I rifiuti vengono stoccati a San Giovanni da settimane se non mesi, tanto da riempirne il piazzale sino a formare una piramide che supera quasi il tetto dello stabile dell'AASS. Chi non crede può andare a vedere. E non solo! Sono all'aria aperta, esposti alle intemperie, fino a raggiungere la fine del piazzale e invadere la terra del campo sottostante, con evidente rischio di inquinamento a causa del percolato. E non ci si venga a dire che è solo materiale inerte, perché altrimenti non si vedrebbero le nuvolette tipiche della fermentazione, ed anche l'odore persistente non è certo sintomo di salubrità, soprattutto per chi lì ci lavora e per chi abita nelle vicinanze!
Eppure al Segretario Lonfernini viene l'orticaria non appena si nomina la parola “emergenza” e forse gli dispiacerà che per la seconda volta RETE abbia reso pubblica una situazione che si preferiva nascondere...questa volta non sotto il tappeto, ma sotto un mare di rifiuti.
Vogliamo continuare a dire che va tutto bene? Al contrario, tutto è paradossale!
Paradossale è parlare di metodi all'avanguardia come il porta a porta e contemporaneamente lasciare ancora le decisioni in mano a chi da anni dimostra di essere incapace di affrontare seriamente il problema.
Paradossale è il continuare a pretendere di mantenere con i soldi pubblici sia l'incompetenza dei vertici dell'AASS, sia nuove figure che dovrebbero sopperire alle loro incapacità.
Paradossale è il silenzio degli uffici competenti: non solo AASS ma anche UOGA, Dipartimento Prevenzione, Ufficio Igiene Ambientale ecc.. E cosa dice in merito alla situazione lavorativa il Responsabile della Sicurezza sul Lavoro?
Paradossale parlare di accordi con la discarica di Sogliano quando già a priori si sapeva che i rifiuti tritovagliati non avrebbero potuto essere portati in discarica perché la tritovagliatura non è considerata un trattamento efficace dall' Italia e dall'Europa.
Perché dunque questa forzatura? Si sperava che in Italia ancora chiudessero un occhio con l'ennesima delega come negli ultimi anni, prorogando ancora le già numerose deleghe, nonostante i cittadini italiani fossero insorti perché i nostri rifiuti non li volevano? Si spera che a Sogliano si trovi un escamotage per ridestinare i nostri rifiuti? Si aspetta il Piano
regionale in via di approvazione in Italia?
Non crediamo dunque di essere in malafede, se pensiamo che forse quel tritovaglio in realtà importi solo a qualcuno per garantire i propri interessi e perpetuare quella speculazione ormai rappresentativa della gestione dei rifiuti a San Marino e i cui risultati sono ben evidenti dal pericoloso accumulo a San Giovanni!
Quel macchinario tanto voluto dall'AASS, non è servito né mai servirà! Lo paghi chi ha deciso di prenderlo, lo paghino Emanuele Valli ed i Segretari che hanno approvato questo scempio, ma con le loro tasche e non con i soldi pubblici!!
E il tritovaglio va rimandato da dove è venuto. La nostra proposta è sempre stata quella di affrontare il problema una volta per tutte con una VERA differenziata spinta, unita ad una tariffa che tramite la bolletta premi chi è più bravo a differenziare e penalizzi invece chi non si impegna nella differenziazione, secondo il principio “chi inquina paga”. Ma per fare questo occorre quella competenza di cui le dirigenze dell'AASS continuano a dimostrare di essere sprovviste.
Lascino dunque il posto a chi ha più capacità di loro, ma tramite un bando di concorso pubblico e trasparente che garantisca le competenze che mancano!
Ne va della salute dei cittadini, dei lavoratori, ne va dei rapporti fuori confine e della nostra economia: perché dobbiamo pagare alle Regioni un'indennità per prendersi a carico i nostri rifiuti quando attraverso essi possiamo creare una nostra economia sana?
Al momento parti pubbliche e ditte private si mescolano tanto da non rendere chiari ruoli e responsabilità: ad esempio in questo momento di emergenza, che dura però da diverso tempo, i nostri rifiuti compiono una complessa ed intricata serie di trasporti ed operazioni di carico-scarico. Risulta infatti che vengano raccolti sul territorio e scaricati a San Giovanni, passati nel tritovaglio, ricaricati in container scarrabili, portati alla ditta Beccari srl che li pressa in balle. Dopo essere stati pressati, tornano di nuovo a San Giovanni e vengono accatastati in attesa di essere ricaricati (sempre da Beccari) per la destinazione (forse?) finale. Alla faccia della riduzione delle emissioni! Alla faccia del risparmio di carburante!! Ognuna di queste operazioni ha un costo. Si parla di MILIONI di euro. E chi paga? Noi cittadini, naturalmente, chi altri del resto?
Il tutto per farci sapere a breve che aumenteranno le tasse sui rifiuti! Ma quella che stiamo pagando, e che pagheremo, altro non è che incompetenza!!
Crediamo sia giunto il momento di smettere di credere alle favolette che ci propinano, salvo poi aumentarci le tasse.
E’ giunto momento di pretendere che ci venga detta la verità per poter affrontare finalmente a carte scoperte la situazione: vogliamo un progetto concreto e persone credibili a realizzarlo!
Comunicato stampa
Movimento R.E.T.E.
Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità