Naturalizzazione: le novità previste dal progetto di legge
Il confronto che ha ispirato i contenuti del progetto di legge è iniziato oltre un anno e mezzo fa. Restano disposizioni a carattere straordinario, anche se alcune forze politiche propendevano per l’ordinarietà dell’intervento. La scelta, alla fine, è stata frutto di una mediazione interna al Patto per San Marino. Ma sono diverse le novità rispetto alla legge n.115 del 30 novembre 2000. In particolare sui requisiti. Il progetto propone di ridurre da 30 a 25 anni il periodo continuativo di dimora; 10 anni per gli apolidi, ossia quelli senza cittadinanza alcuna; 18 anni per chi abita in territorio dalla nascita. Rimane l’obbligo di dimora continuativa di almeno 15 anni per il coniuge di cittadino sammarinese, purché ininterrottamente legati da vincolo matrimoniale. Va da sé che dati utili sull’accertamento in generale dei requisiti arrivino dal censimento dello scorso anno. Colmata anche la lacuna rispetto alla precedente legge sui casi di vedovanza: “può, infatti, accedere alla naturalizzazione - si legge al comma 3 dell’art. 2 - anche il coniuge di sammarinese deceduto prima del termine di presentazione della domanda”. Grosse novità ci sono poi per i minori. Possono essere naturalizzati anche i figli di un solo genitore che già lo è, non occorre che lo siano entrambi, così come invece previsto dalla legge del 2000. La Segreteria Interni ha già diffuso le stime sugli eventuali, futuri naturalizzati: oltre 400, la maggior parte, sono coniugi non separati di cittadini sammarinesi. Mentre sono circa 300 gli stranieri con più di 25 anni di residenza.
Silvia Pelliccioni
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