New York: cambiamenti climatici, non c'è tempo da perdere
Il vertice convocato da Ban Ki-moon punta a invertire la rotta. L'Oxfam, rete internazionale contro la povertà e l'ingiustizia, chiede ai governi nuovi impegni per fermare l'innalzamento della temperatura di 2°C, arrivare nel breve termine a una riduzione delle emissioni in atmosfera e alla definizione di nuovi standard, che permettano l'eliminazione graduale delle emissioni dei combustibili fossili. Per rendere possibile tutto questo serve un impegno maggiore da parte dei leader mondiali. In particolare i governi dovrebbero aumentare i finanziamenti per il clima e raggiungere l'obiettivo di 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020, fornendo contributi al Fondo verde per un totale di 15 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. Anche l'America, stavolta, è pronta a fare la sua parte: "Prendiamo molto sul serio questo vertice", ha detto il consigliere politico della Casa Bianca John Podesta, anticipando la "voglia di leadership" di Barack Obama. Tre grandi assenti, però, tra i principali inquinatori - Russia, India e Cina - rischiano di indebolire i risultati del vertice. L'obiettivo a cui punta l'Unione Europea è quello di incassare l'impegno politico dei maggiori emettitori di gas serra e cominciare a mettere nero su bianco il testo dell'accordo salva-clima di Parigi 2015. Intanto, dopo avere invaso le strade di New York con oltre 300 mila persone, gli attivisti per il clima sono scesi anche su Wall Street. Centinaia di ambientalisti nel quartiere della Borsa di New York. Obiettivo puntare i riflettori su un sistema finanziario che perpetua la crisi climatica.
Sonia Tura