No dei Saggi ai ricorsi sui giochi: l'opposizione si esprimerà dopo aver letto la sentenza
Per entrambe le eccezioni di costituzionalità sollevate, infatti, i saggi non hanno accolto il ricorso relativo alla possibilità che una società di diritto privato possa acquisire il 49 per cento nella gestione delle sale da gioco e sulla proroga di tre mesi concessa alla Giochi San Marino.
Nel dispositivo i garanti giustificano l’adozione della straordinarietà e urgenza del decreto al fine di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti della Giochi San Marino messi in discussione dalla scadenza della concessione. Inoltre un ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale aveva richiesto tutte le misure contenute nel decreto legge stesso. Odg utile a confermare le ragioni di urgenza del provvedimento.
Per quanto riguarda il primo ricorso sulla partecipazione di privati alla gestione, il Collegio rimanda alla legge 143 dello scorso anno che recita: “l’istituzione dell’Ente di stato dei giochi e la stipula da parte di esso di contratti con società di diritto privato, con partecipazione maggioritaria dell’Eccellentissima camera”.
Il decreto delegato successivo e oggetto del ricorso, si limita solo a specificare quanto previsto dalla legge. “Norma – scrivono i garanti – pienamente rispondente alla ‘sostanza’ degli indirizzi referendari che non erano giunti a consultazione popolare per l’intervento della legge del 2 dicembre 2005.