Noi Sammarinesi. Referendum: votare NO è meglio
La legge del 2013 inoltre nasce da un contesto ben preciso: dal 2010 l'Iss ha avviato una fase di sperimentazione delle metodologie di attività libero professionale e dei relativi controlli. Una sperimentazione che ha dato buoni risultati anche in termini di entrate legate all'attività dei medici. Dopo tre anni di sperimentazione, quindi, quelle metodologie sono diventate una legge, che disciplina in maniera chiara la libera professione dei medici, prevede controlli scrupolosi e delle sanzioni. Ma soprattutto la legge stabilisce che la libera professione non può essere svolta nei confronti degli assistiti Iss e deve essere organizzata senza intralciare la funzionalità dei servizi e dei reparti dell'Iss. Non può essere sviolta durante l'orario di lavoro e di reperibilità dei medici né mentre il medico è assente per aspettativa, permessi o ferie.
La legge prevede controlli specifici e fino ad ora c’è stato un perfetto monitoraggio delle attività svolte sia dentro la struttura dell’Iss che presso le strutture convenzionate.
Un altro motivo valido per votare NO al referendum di domenica 25 maggio: la Legge sulla Libera Professione sanitaria è stata approvata alla fine del 2013 ed è diventata operativa con l’inizio dell’anno: un tempo troppo breve per testare concretamente gli effetti. La richiesta di abrogare questa legge, attraverso il referendum, appare quanto meno immatura.
Votare NO è meglio anche per l'altro referendum, che riguarda il decreto FondIss: il decreto in questione riguarda solo ed esclusivamente il secondo pilastro delle pensioni, quello complementare, e prevede degli aggiustamenti di carattere gestionale alla legge del 2011. Non viene cancellata nessuna garanzia per i lavoratori e non tocca le pensioni ordinarie, anzi è una garanzia in più che ciò che viene versato per il secondo pilastro venga gestito con prudenza e oculatezza, ma allo stesso tempo possa aumentare grazie agli interessi maturati.
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