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Non passa la sfiducia a Renzi

7 dic 2018
L'aula
L'aula
L'esito quando si stavano avvicinando le due della notte. 31 voti contro la mozione di sfiducia al Segretario per la giustizia: tutti i consiglieri della maggioranza presenti in Aula. 25 i voti a favore: quelli di tutti i consiglieri dell'opposizione presenti in Consiglio. Si chiude a bocce ferme il lungo dibattito di questa sessione consiliare straordinaria. Chi sperava in qualche scalfittura nelle opposte fila è rimasto deluso. Nel corso del dibattito che ha visto 58 richieste di parola, sono emerse posizioni molto distanti tra opposizione e maggioranza.

Il giorno dopo restano le accuse dell'opposizione di ingerenza dell'Esecutivo e della maggioranza sulla magistratura, confermate – è l'analisi - nelle procedure che avrebbero portato alla nomina del nuovo magistrato dirigente. Adesso.sm invece stigmatizza un'azione che definisce strumentale, priva di motivazioni specifiche e dati oggettivi. Il lavoro svolto in questi mesi da Renzi e dalla Commissione Giustizia, scrive oggi la maggioranza, ha sempre avuto l'obiettivo di risolvere il più velocemente possibile le note problematiche operative del Tribunale, che andava reso pienamente efficiente in primis attraverso l’identificazione di un nuovo Magistrato Dirigente. E' fallito il tentativo di sfiduciare il Segretario Renzi e più in generale, aggiunge, di impedire l’operato del Governo e della Maggioranza nel settore della giustizia. Questa mozione, si legge, è solo “l’ultima di una serie di iniziative che ormai hanno travalicato i limiti del buon senso e della corretta azione politica”. Ancora oggi la Commissione Giustizia, ricorda la nota, non può operare correttamente per la mancata sostituzione di due membri di maggioranza. A chi giovano un Tribunale e una Commissione non perfettamente operativi? Certamente, è la risposta, non a quella parte del Paese che confida nella giustizia, nella trasparenza e nella celerità del sistema giudiziario.

Sonia Tura

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