Consiglio: l'opposizione non fa sconti sul bilancio

Qualcuno si aspettava un Consiglio sereno, in un clima collaborativo. Soprattutto veloce, con pochi e brevi interventi, per varare in fretta la legge di bilancio. Non è così. Le premesse in realtà fanno ben sperare: in Aula si arriva con l'accordo, la Reggenza stessa se ne compiace. Passa la procedura d'urgenza all'unanimità. Federico Pedini Amati legge un Odg sulla Centrale rischi condiviso da tutti i gruppi consiliari. Si impegna il Congresso a convocare non oltre l'8 febbraio una seduta della Commissione finanze con la presenza dei vertici di Banca Centrale. Si parte, dunque, dal previsionale del Governo uscente. Relaziona Giancarlo Capicchioni. Si parla di crescita del PIL moderata e di disavanzo per l'esercizio 2016 di circa 10 milioni e 800.000 euro, diminuito a 9 milioni e 463 mila euro. Crescono soprattutto le spese per il Settore Previdenziale e Sanitario. Il Bilancio di previsione per il 2017 chiude con un disavanzo di 19 milioni e 800.000 euro. Nel 2018 sono previsti ulteriori 10 milioni. Al 31 dicembre 2015 il debito pubblico ammonta a 279 milioni. A questo punto, però, l'augurio di chiudere la partita in fretta cade nel vuoto. Il clima si surriscalda.

Marco Podeschi parla di ostruzionismo, affermazione rigettata dall'opposizione. I primi problemi riguardano la paternità del testo di legge. C'è chi dice di nessuno, per Adesso.sm è della vecchia maggioranza, “la legge è la vostra”, afferma il Ps. “Se fosse stata della nostra coalizione – dice la Dc - fra la prima e seconda lettura sarebbe stato tutto un altro bilancio”. “Avremmo inserito tutti quegli elementi – aggiunge Iro Belluzzi – per rilanciare l'economia, il sistema bancario e finanziario e quello immobiliare”. Per San Marino prima di Tutto la maggioranza ha perso un'occasione.“Mi viene da ridere – risponde Tony Margiotta - non c'erano i tempi per dare l'impronta politica”. Civico 10 spiega che con l'assestamento verrà affrontato un bilancio con 30 milioni di disavanzo strutturale, situazione in passato mascherata da interventi spot, mentre si parlava di equilibrio quasi raggiunto. Ma sarà davvero bilancio tecnico? Si chiede Rete. “Sarà la maggioranza a stabilirlo, decidendo se votare o no ogni singolo articolo”. Poi interviene Morganti che poco dopo verrà duramente attaccato. Si dice allibito che qualcuno stia prendendo le distanze da un accordo sottoscritto da tutti e si appella al rispetto del patto d'onore. C'è chi ironizza sul fatto che faccia parte dell'una e dell'altra maggioranza. Denise Bronzetti lo accusa di vivere una sorta di crisi di identità. Poi, l'affondo: “difficilmente si possono accettare richiami su rinnovamento e cambio di metodo da chi è sempre stato dipendente della politica”. Noi non voteremo nessun bilancio – dice Pedini Amati. Non erano questi i patti. L'impegno preso era quello di non presentare emendamenti, a meno che non fossero concordati. I famosi patti – dice Mancini – li abbiamo rispettati questa notte, evitando l'esercizio provvisorio. “Non voteremo la legge. La nuova maggioranza ha paura di essere maggioranza”. “Ci vorrebbe senso dello Stato – dice Zafferani - anche questa volta il gioco politico prevale sul buon senso”.

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