Consiglio: dietrofront su Fondiss, passano i decreti

Consiglio: dietrofront su Fondiss, passano i decreti.
Si torna a parlare di decreti in un'Aula con i banchi vuoti dei Consiglieri di Dim. Dopo aver dichiarato di non voler essere complici dell'indebitamento pubblico, annunciano che diserteranno anche la seduta di agosto. L'Aula ha approvato il decreto 78 senza i voti anche di Pdcs e Ps. E' ora in discussione l'80. Prima, però, si è parlato di assestamento di bilancio, in un clima più sereno. A guidare il Governo – dice Celli - tre principi cardine: rigore, crescita ed equità. L'opposizione riconosce elementi positivi come il contenimento del disavanzo e maggiori stanziamenti all'Iss ma evidenzia anche perplessità, ad esempio sulle residenze elettive. Il governo si impegna a tenere aperto il confronto per arrivare nella prima settimana di agosto ad una seconda lettura con un testo condiviso. Si torna, quindi, ai decreti. Ed è di nuovo scontro. Mentre si continua a parlare di rinvio di quello su Fondiss, la Csu informa che è stato raggiunto l'accordo. L'opposizione chiede conferme. Celli formalizza la decisione del governo: domani in Congresso verrà ritirato e riformulato escludendo la parte relativa a Fondiss. L'opposizione alza la voce: è una mancanza di rispetto non averla informata. Il Partito Socialista consegna le schede, non parteciperà più né al dibattito, né alle prossime votazioni. E' poi battaglia sul credito d'imposta “tanto criticato dalle forze di opposizione ora in maggioranza – rilevano Dc e Psd – ma la cui bontà viene certificata dalla sua reintroduzione “ senza però stabilire – fa notare Giancarlo Venturini - l'entità dell'importo.” Si chiedono numeri certi. “Siamo nella stessa logica di tutti i provvedimenti del recente passato – rimarca Giuseppe Morganti - con la differenza che per la prima volta ne beneficerà una banca pubblica". Sull'entità del credito che lo Stato dovrà riconoscere a Cassa, “c'è il riferimento del commissario Venturini”. Si parla di 49 milioni di euro. Nessun dietrofront, poi, di Civico 10. “Non abbiamo mai criticato lo strumento del credito d'imposta – chiarisce Matteo Ciacci - ma chiesto si facessero gli interessi dello Stato. Volevamo un argine che oggi si chiama comitato di sorveglianza”. Civico 10 apre alla Dc sull'emendamento per rendere pubblici emolumenti e benefit di chi usufruisce del credito d'imposta. “Sarebbe allora più serio – replica Celli - fare una legge per rendere pubblici quelli di tutti i settori economici che godono di benefici fiscali”. Passa invece all'unanimità un emendamento del Pdcs in cui chiede che il comitato di sorveglianza riferisca annualmente sull'andamento dei crediti d'imposta.
In mattinata la Segreteria Finanze ha consegnato ai gruppi consiliari l'elenco dei debitori nell'ambito dell'attività di verifica del credito d'imposta con l'indicazione precisa del valore di ogni posizione sia lorda che al netto delle svalutazioni.

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