Esecutivo al completo. Su tutto, si vuole rassicurare: nessun colpo di stato in atto; Congresso, Consiglio, Commissioni, sono pienamente operative”. Rassicurare, ma anche chiedere, se davvero esiste un dossier sottoscritto dai 25 consiglieri di opposizione, che venga reso pubblico alla stessa cittadinanza. Il messaggio è univoco: “Siamo dalla parte della magistratura, per la sua autonomia, siamo con il tribunale tutto – lo dice il segretario agli Esteri Nicola Renzi, nel ricostruire le vicende che hanno segnato un cortocircuito in commissione giustizia –. Nessun tentativo di inficiare indagini in corso o nuove inchieste, anzi, vogliamo massima trasparenza. La volontà resta quella del confronto - prosegue - non accettiamo mistificazioni, le registrazioni sono disponibili e i verbali contestabili. Le problematiche evidenziate nei rapporti tra politica e magistratura devono essere chiarite nella sede istituzionale opportuna, vale a dire il Consiglio Giudiziario Plenario”.
“Agitare lo spauracchio di un paese sotto attacco va oltre il senso del limite – dice il segretario all'Industria, Andrea Zafferani – sul fronte istituzionale; golpe semmai lo fa chi blocca il lavoro di un organismo costituzionale” e ancora una volta “vuole destabilizzare” senza tenere conto dell'effetto letale – e in questo gli fa eco il Segretario all'Informazione Marco Podeschi - sul fronte dell'immagine del Paese all'esterno”.
“Non un colpo di stato da parte nostra – dice il Segretario alle Finanze Simone Celli – semmai un colpo di coda da parte di centri di potere e di interesse che, da quando siamo al governo, non si sentono più tutelati e vogliono tornare all'ancient regime”.
Gravità nel contenuti - che portano anche intimidazioni - veemenza inaudita nel linguaggio, per il Segretario agli Interni Guerrino Zanotti,
che annuncia: su quel documento abbiamo dato mandato all'Avvocatura dello Stato di valutare eventuali azioni legali”.
Dal Segretario al Territorio, Augusto Michelotti è arrivato il plauso all'agire - definito "esemplare" - dei Capitani Reggenti, "quali veri garanti dello Stato".
Nel video l'intervista al segretario agli Interni, Guerrino Zanotti.
AS
“Agitare lo spauracchio di un paese sotto attacco va oltre il senso del limite – dice il segretario all'Industria, Andrea Zafferani – sul fronte istituzionale; golpe semmai lo fa chi blocca il lavoro di un organismo costituzionale” e ancora una volta “vuole destabilizzare” senza tenere conto dell'effetto letale – e in questo gli fa eco il Segretario all'Informazione Marco Podeschi - sul fronte dell'immagine del Paese all'esterno”.
“Non un colpo di stato da parte nostra – dice il Segretario alle Finanze Simone Celli – semmai un colpo di coda da parte di centri di potere e di interesse che, da quando siamo al governo, non si sentono più tutelati e vogliono tornare all'ancient regime”.
Gravità nel contenuti - che portano anche intimidazioni - veemenza inaudita nel linguaggio, per il Segretario agli Interni Guerrino Zanotti,
che annuncia: su quel documento abbiamo dato mandato all'Avvocatura dello Stato di valutare eventuali azioni legali”.
Dal Segretario al Territorio, Augusto Michelotti è arrivato il plauso all'agire - definito "esemplare" - dei Capitani Reggenti, "quali veri garanti dello Stato".
Nel video l'intervista al segretario agli Interni, Guerrino Zanotti.
AS
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