NPS appoggia il referendum sulla preferenza unica
“Dobbiamo svecchiare questa politica – spiega il Presidente, Antonio Volpinari – segnata da una pesante questione morale”. La scelta di portare ad una sola preferenza la facoltà degli elettori di votare i propri candidati, sarà foriera di un deciso rinnovamento. In primo luogo si romperà la consuetudine delle cordate, attraverso le quali i partiti o i singoli personaggi della politica portavano in Consiglio Grande e Generale le persone a loro vicine; poi si rafforzerà il peso specifico del voto espresso dagli elettori. “Inoltre – aggiunge Maurizio Rattini – si porrà fine all’incetta di voti dall’estero, con i fenomeni degenerativi ai cui abbiamo assistito anche nell’ultima tornata elettorale”.
Insomma per il Nuovo Partito Socialista dubbi non ce ne sono, gli effetti di questo quesito referendario, se accolto, saranno solo positivi. A chi obbietta che il rischio è quello di limitare il rinnovamento in politica, di sbarrare la strada ai giovani candidati e di penalizzare l’impegno politico delle donne, Nps risponde sottolineando che invece – a loro parere – sarà vero l’esatto contrario: cioè i giovani potranno aspirare con maggiori possibilità a salire in Consiglio Grande e Generale - afferma Marino Serra - le donne non subiranno alcuna limitazione, il ricambio agevolato.
E rimarcando il loro sostegno al referendum i Nuovi Socialisti si tolgono un sassolino, evidenziando quella che ritengono una scarsa propensione alla coerenza. Il riferimento è ad Alleanza Popolare e Sinistra Unita che – dichiarano – si erano battuti con noi per dare risposte al nodo del voto estero ma nella legge elettorale da loro sostenuta è un tema assente. Per questo – concludono – abbiamo scelto il voto di astensione. Condividevamo l’impostazione della legge ma non quella lacuna.