Nuova legge elettorale, il Pd attratto dal proporzionale alla tedesca
Ha dovuto strigliare il Parlamento, il presidente Mattarella, per sottolineare l'urgenza di approvare al più presto una legge elettorale che consenta di tornare al voto. Ad oggi, infatti, dopo gli interventi della Corte Costituzionale, sono diverse le normative per eleggere Camera e Senato: ecco perché, per mesi, il presidente della Repubblica ha chiesto un sistema di voto omogeneo, incassando promesse di impegno da tutti, senza che però arrivasse nulla di realmente concreto. Da qui l'intervento deciso, con la convocazione al Quirinale dei presidenti di Camera e Senato, affinché tramite loro arrivasse un messaggio forte e chiaro ai partiti, “per il funzionamento del nostro sistema istituzionale”, sono state le sue parole. Il provvedimento è stato calendarizzato e dovrebbe arrivare in aula il 29 maggio, ma quale sarà? Difficile a dirsi: dopo le primarie, il confermato Matteo Renzi non ha mai nascosto le sue simpatie per un modello ispirato al proporzionale tedesco. Sarebbe un Mattarellum modificato: 50% dei deputati eletti in collegi uninominali e 50% in listini proporzionali. Non dispiacerebbe a Forza Italia, anche altri partiti minori avrebbero dato il proprio assenso, e se a questi si aggiungessero i voti di Alternativa Popolare e della Lega, la maggioranza sarebbe molto ampia. L'importante, ha sottolineato il presidente del Senato Pietro Grasso, “è che sia una legge conforme alla Costituzione, e non è una battuta – ha precisato – visto che le due precedenti sono state dichiarate incostituzionali”. “Ho esortato i gruppi a rispettare l'impegno del 29 maggio – ha confermato la presidente della Camera Laura Boldrini – ne va della considerazione che l'opinione pubblica ha del Parlamento”.
Francesca Biliotti