Nuove forme di integrazione

"Cercare nuove forme di integrazione in grado di tutelare e garantire la pacifica convivenza ed il confronto delle differenti sensibilità e visioni culturali e religiose". Così la Reggenza nel tradizionale messaggio in occasione della festa della Libertà che celebra la caduta del fascismo il 28 luglio del 1943.
Lo sguardo corre lontano e si ferma sul conflitto in medio oriente. "Dinnanzi all'attuale riacutizzarsi di situazioni di conflitto e ostilità tra i popoli, il nostro pensiero è oggi rivolto alle tante, troppe persone che, in molte parti del mondo, sono vittime innocenti di guerre fratricide"
I Capi di Stato richiamano ad un rinnovato senso del "vivere civile" che la società rischia di smarrire. Il faro è "non trasformare il proprio diritto in arbitrio, trovando nel rispetto dell'altrui libertà i limiti della propria".

Valentina Antonioli

MESSAGGIO DEGLI ECC.MI CAPITANI REGGENTI IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL FASCISMO E FESTA DELLA LIBERTÀ

Oggi, 28 luglio, si celebra l’Anniversario della caduta del fascismo e Festa della Libertà.
La memoria di esperienze storiche che hanno posto in discussione, limitato e negato l’esercizio di diritti fondamentali, contribuisce ad evidenziarne quella rilevanza per il vivere civile che oggi forse troppo distrattamente, rischiamo di smarrire.
Queste vicende ci insegnano che il bene prezioso ed inalienabile della libertà rappresenta una conquista mai acquisita in via definitiva che può conoscere nel tempo sconfitte e successi, avanzamenti e regressioni.
Non sono solo leggi o sistemi democratici di governo ad assicurare
una piena tutela della libertà, ma anche e soprattutto il preciso impegno di ciascun cittadino a non trasformare il proprio diritto in arbitrio, trovando nel rispetto dell’altrui libertà i limiti alla propria.
Con questa consapevolezza, l’odierna ricorrenza diventa una
significativa occasione per riaffermare l’impegno affinché il rispetto della libertà e della dignità di ogni persona ed il riconoscimento della diversità possano sempre più divenire valori ai quali uniformare le nostre coscienze e quelle delle generazioni future. Oggi in particolare è necessario cercare nuove forme di integrazione in grado di tutelare e garantire la pacifica convivenza ed il confronto delle molteplici e differenti sensibilità e visioni
culturali e religiose presenti nella nostra società.
Dinnanzi all’attuale riacutizzarsi di situazioni di conflitto e ostilità
tra i popoli, il nostro pensiero è oggi rivolto alle tante, troppe persone che, in molte parti del mondo, sono ancora vittime innocenti di guerre fratricide, dell’odio di parte, della violenza e del terrorismo.
Celebrare quest’anniversario significa, pertanto, anche rinnovare
l’impegno convinto e partecipe del nostro Stato a sostenere ogni iniziativa tesa a promuovere il principio del confronto e del dialogo per la soluzione di conflitti ed ostilità e per garantire ovunque il rispetto della libertà e della dignità di ogni essere umano.

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