Nuovo attacco dell’Unione per la Repubblica al governo
Sdrammatizza una situazione che definisce drammatica l’Upr, consigliando al governo di darsi al Monopoli: “C’è anche una macchinetta sputa soldi – dice Marco Podeschi – potrebbe servire”. Ma c’è poco da scherzare, aggiungono subito dopo, e il coordinatore Pier Marino Mularoni fa notare, ad esempio, che Banca centrale non pubblica più la nota mensile da marzo, quando i dati si riferivano a dicembre: “Cosa vuol dire? – si chiede – non c’è più il controllo sul sistema bancario e finanziario? Anche di Cassa di risparmio non si parla: c’è l’aumento di capitale, e chi lo sottoscriverà? Intanto Iccrea chiude i canali di tramitazione e tutti i nuovi rapporti che il presidente Clarizia aveva annunciato, con Banca d’Italia e Tremonti, sono fermi al palo”. Tanti interrogativi, che al momento restano senza risposta, col governo che naviga a vista e che non sembra in grado di trovare soluzioni, dicono. C’è sfiducia. Anche Nicola Selva, sottolineando la censura ricevuta dagli ex Capitani Reggenti proprio sulla nomina della presidenza di Banca centrale, solleva un problema di legittimità: “E’ valida quella nomina?”. Sull’Unione Europea, dopo un iniziale scetticismo, l’Upr dice sì all’adesione, e spera che l’istanza in discussione al prossimo Consiglio venga approvata: strade alternative, concludono, non ne vediamo. Nel video l’intervista a Piermarino Mularoni.
Francesca Biliotti
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