Fra le voci di nuove trasmigrazioni politiche, prontamente smentite e congetture di ogni genere che attraversano i corridoi dei palazzi, proseguono le valutazioni politiche in attesa di nuovi accordi di coalizione. Il 'toto-governo' impazza fin dalle prime ore del dopo voto, ma i diretti interessati, i leaders delle forze politiche più accreditate, manifestano un calma serafica e non lasciano trasparire alcuna fretta. All’indomani del risultato elettorale il segretario della Democrazia Cristiana, Pier Marino Menicucci, aveva prontamente dichiarato che l’unica strada percorribile appariva quella di un’alleanza con il partito dei Socialisti e dei Democratici, per garantire al paese un governo forte e stabile. Ma a chiamare il PSD ci sono anche quei partiti che vedrebbero di buon grado la creazione di una coalizione di centro sinistra: Alleanza Popolare e Sinistra Unita, con il possibile appoggio del Nuovo Partito Socialista. Mauro Chiaruzzi al momento registra tutto, prende atto delle offerte, e rinvia ogni decisione al momento delle consultazioni. Martedì prossimo il Consiglio Grande e Generale si riunirà per l’insediamento ufficiale, i consiglieri giureranno e si esprimeranno sulla relazione della giunta per le elezioni. L’ultimo atto prima della completa operatività parlamentare. Dopodichè tutto passerà nelle mani della Reggenza che dovrà affidare il mandato esplorativo per la formazione del nuovo governo. La prassi vuole che questo sia affidato al partito di maggioranza relativa, la democrazia cristiana, ma il Partito dei Socialisti e dei Democratici lo rivendica a gran voce, convinto di avere maggiori opportunità di raggiungere un’intesa. La decisione ai Capi di Stato. Intanto, in casa del PSD, si guarda con attenzione non solo alle possibili alleanze programmatiche e politiche ma anche agli equilibri interni ai vari partiti. In particolare lo sguardo è rivolto a Via delle Scalette. Alcune scelte della DC sembrerebbero aver sollevato qualche perplessità tra i vertici dei Socialisti e Democratici e la segreteria di questa sera ne discuterà approfonditamente. “Vogliamo capire che DC ci troveremo di fronte” si sente affermare nei corridoi di quel partito. E dalla sede democristiana si ribadisce che il governo che verrà avrà il compito di portare avanti un programma preciso ed impegnativo, che deve essere fortemente condiviso. Per questo si pensa d un’alleanza che garantisca quella stabilità necessaria alla crescita del paese. Sul fronte interno una precisazione: la delegazione incaricata di seguire le trattative per la formazione del governo segue i dettami stabiliti dalla direzione, che a sua volta è strettamente collegata alla segreteria da cui dipende la linea politica del partito, che presiede e coordina i due organismi.
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