Obama, un figlio dell'emigrazione nera alla presidenza

Obama, un figlio dell'emigrazione nera alla presidenza.
Per lui il 52% delle preferenze. Oltre 61 milioni e mezzo di americani hanno votato per Obama. Ha portato al Congresso 349 delegati, per la maggioranza ne bastavano 270. Ha strappando a McCain l’Ohio, la Florida, la Virginia. “L'elezione di un figlio dell’immigrazione nera alla presidenza degli Stati Uniti è la prova che nulla in America è impossibile, che il sogno di Martin Luther King si è realizzato”. E' stato il presidente a dirlo ma è stato un intero popolo a crederlo e a volerlo dimostrare.
Obama 44° presidente inquilino della Casa Bianca è il primo nero a raggiungere la poltrona più ambita. Un risultato storico, che ha sconfitto anche il fattore R, il razzismo. L’America è andata al voto nel pieno di una crisi finanziaria che le toglie fiducia e che deve ancora fare avvertire l'impatto sull'economia reale, mentre le difficoltà militari e politiche in Iraq e in Afghanistan incrinano le certezze di quella che è stata, e forse sarà ancora la super potenza mondiale. Al bivio e tra l’esperienza e la novità Obama ha puntato sul cambiamento e ha vinto. Un presidente giovane, relativamente inesperto, ma un simbolo di speranza, quel simbolo di cui l’America ha bisogno.

Myriam Simoncini

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