Oggi le dimissioni del Governo
Un vincolo imprescindibile, scritto nero su bianco, che dovrà essere rispettato. Se questa mattina il governo si dimetterà, come già annunciato, e subito dopo la Reggenza convocherà le forze politiche per i previsti colloqui chiarificatori, prima di decidere sull’affidamento del mandato esplorativo, nel giro di pochi giorni si potranno tenere le consultazioni e il partito di maggioranza relativa, al quale secondo la consuetudine viene affidato l’incarico di sondare la possibilità di formazione di un nuovo governo, potrà salire a Palazzo Pubblico e sciogliere la riserva. Forse già in settimana il Consiglio Grande e Generale potrebbe riunirsi per prendere atto delle dimissioni. Nella settimana successiva poi, i parlamentari potrebbero tornare in aula, questa volta per votare il nuovo esecutivo e procedere alla cerimonia di insediamento.
A parte qualche indiscrezione, che resta ancora senza conferma, nulla trapela sulla ripartizione delle Segreterie di Stato, se non la decisa riduzione dei dicasteri, da 10 a 8. Gli interessati si limitano a dichiarare che gli accordi si sono concentrati sulle cose da fare e non sulle poltrone, rimandando almeno ufficialmente, deleghe ed assegnazioni ad altri momenti.