L’opposizione torna ad accusare la maggioranza sulla questione giochi
“Il governo continua a non rispondere a tre domande fondamentali – incalza Augusto Casali, NPS – perché la sede di Rovereta da provvisoria è diventata definitiva? Con quali criteri sono state scelte le società che entrano in partnership con lo Stato? Perché entrerà anche il Cons che non aveva nemmeno partecipato al bando di concorso?”.
Marco Arzilli, Noi Sammarinesi, dice di aver preso atto con favore della raccolta di firme partita da un gruppo di cittadini che si dice contrario a quello che definisce lo “Stato biscazziere”, e Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà, ribadisce di considerare l’attività dei giochi troppo pericolosa, “e il nostro Stato non può gestirla perché mancano adeguati strumenti di controllo”. Due battute anche sulla legge elettorale approvata in nottata.
Quest’ultimo particolare non è piaciuto alla minoranza. “Nonostante – ha infatti spiegato Glauco Sansovini, Alleanza Nazionale – quasi tutti i capigruppo fossero d’accordo nel rinviare le dichiarazioni di voto alla ripresa della seduta consiliare, questa mattina, siamo andati avanti fino a notte fonda perché il capogruppo del Psd voleva così”.
“Ci hanno costretto – gli fa eco il capogruppo democristiano Loris Francini – ad esprimere le nostre considerazioni finali quando nessuno, alla radio, immagino ci stesse ascoltando data l’ora tarda. Siamo però lieti del fatto che entro tre mesi arriveremo ad uno statuto delle opposizioni”.
Il cosiddetto polo dei moderati, ossia Popolari, Nuovo Partito Socialista e Noi Sammarinesi, spiega l’astensione motivandola col fatto che la nuova legge inserisce due novità giudicate positivamente, come le coalizioni preventive e la norma antiribaltone.
Su tutto il resto, dicono, le perplessità rimangono, soprattutto sul premio di maggioranza e sullo sbarramento che, concludono, rischia di cancellare le forze minori dal Consiglio. Augusto Casali definisce il governo vittima di accordi blindati fatti nella maggioranza e con chi ha dato il sostegno.
La legge varata – afferma il leader dei Nuovi Socialisti – è miope perché guarda solo al governo attuale e non al futuro e monca perché non affronta gradi temi con il voto estero. La settimana prossima - aggiunge – depositeremo il primo quesito referendario sulla preferenza unica. Questo – afferma – darà risposta allo scandalo dell’abuso sul voto estero. Un’iniziativa necessaria – conclude – sulla strada della moralizzazione della politica.