Opposizioni: DIM, PSD e PS all'attacco sulla presunta ordinanza Morsiani
“E' il fulcro dell'ordinanza del Tribunale; ma il vero protagonista delle vicende che coinvolgono istituzioni e settore bancario non viene mai neppure citato” dal Governo ed alcuni media. DIM torna a puntare il dito contro Francesco Confuorti, e la sua influenza in Banca Centrale. Secondo RETE ed MDSI, nel documento pubblicato on-line - “e mai smentito dal Tribunale” -, emergerebbero tracce dell'azione del Presidente della Advantage Finacial sull'AQR, la vicenda ASSET, il bilancio di Cassa, la gestione NPL e l'operazione titoli Demeter. “Le interferenze di Confuorti” – continua il comunicato – coinvolgerebbero anche “le società di consulenza internazionali incaricate di analisi” e valutazioni riguardanti il sistema. Dura anche la posizione del PSD. “Rimaniamo in attesa di capire – scrive – il grado di indipendenza del CCR e del Governo dal gruppo Confuorti”. Dall'ordinanza, sostiene il Partito, emerge come tutte le decisioni rilevanti prese negli ultimi 2 anni siano “affette da volontà distorsive di un gruppo di professionisti in BCSM, o scelti da Banca Centrale, e in Carisp, eterodiretti da Confuorti”. Da qui l'invito a rifare la valutazione degli NPL e il bilancio di Cassa. L'auspicio del PSD è che il CdA, “questa volta si prenda il tempo necessario e i conteggi non si basino sulle analisi precedenti”; nell'attesa il Partito auspica – tra le altre cose - la sospensione del progetto di richiesta di prestito internazionale; chiede di dare fiducia ai vertici attuali di Banca Centrale, e di individuare un nuovo Segretario alle Finanze senza conflitto di interessi. “Abbiamo approfondito l'ordinanza” - scrive dal canto suo il PS - “sulla cui attendibilità, ci pare, nessuno possa dubitare”; ne “emerge come il Comitato per il Credito e Risparmio abbia avallato molte delle scelte poste sotto la lente d’ingrandimento dalla Magistratura”. “L’ordinanza – sostiene il Partito Socialista - parla di condizionamento dei poteri istituzionali di vigilanza e di comportamenti in parte ancora attuali”. Ai membri del CCR chiede quindi se a Celli fosse stata data delega in bianco, oppure se avessero sempre condiviso consapevolmente queste scelte. Si appella quindi a Zanotti e Zafferani affinché chiariscano al Paese che cosa sia successo e perché.
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