Le opposizioni: la 'gaffe' di Valentini al Comitato dei Ministri Coe

Le opposizioni: la 'gaffe' di Valentini al Comitato dei Ministri Coe.
L’intervento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Pasquale Valentini tenuto alla 124° Sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa lo scorso 6 maggio, a Vienna, ha portato all’attenzione della comunità internazionale una visione molto “particolare” sulle sfide che sta vivendo il continente europeo.

Valentini nel suo intervento ha detto:

“Questa situazione e la presenza di altri focolai di crisi, più o meno recenti, sono le sfide attuali che interpellano con forza i valori propri del Consiglio d’Europa e richiamano la necessità del pieno rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e di tutte le altre Convenzioni fondamentali, quale condizione indispensabile per la stabilità del nostro Continente.

Tuttavia, per affrontare adeguatamente tali sfide, prima ancora che concentrarsi su proposte e problematiche di architettura istituzionale e giuridica, occorre recuperare i fondamenti che hanno consentito l’avvio del percorso di unità dell’Europa ed esaminare attentamente i fattori che stanno producendo agli uomini europei smarrimento, ai popoli perdita d’identità ed agli Stati debolezza, incertezza, inerzia e paura.

In particolare, la rivoluzione dei diritti individuali, che trae la sua origine dal rispetto della persona secondo la visione che il cristianesimo ha contribuito ad introdurre nella cultura europea, sembra ora volersi affermare come totalmente separata da questa origine, negando un’evidenza storica: solo l’unità fra le sfere scientifica, giuridica, morale e religiosa può garantire un equilibrio totalmente rispettoso della dignità di ogni essere umano.

E’ il venir meno di questa coscienza ideale che sta alimentando un senso di sfiducia e di disorientamento nei confronti delle istituzioni europee e della loro efficacia.

Occorre quindi accompagnare il percorso di riforma con un adeguato movimento ideale che possa supportarlo.”


Cosa intendesse dire il Segretario di Stato per gli Affari Esteri con l’affermazione: “l’Unità fra le sfere scientifica, giuridica, morale e religiosa” è un mistero. Ciò che è più chiaro è che il discorso è stato pronunciato di fronte ai Ministri degli Esteri dei paesi membri del Consiglio d’Europa con culture, sensibilità e orientamenti religiosi molto diversi da quelli di Pasquale Valentini.

Il punto è che Pasquale Valentini – in qualità di Segretario di Stato per gli Affari Esteri - non rappresenta solo se stesso, il suo credo religioso, le sue idee etiche, la sua cultura e sensibilità di esponente di primo piano in un noto movimento ecclesiale cattolico.

Pasquale Valentini rappresenta tutti i cittadini sammarinesi, soprattutto quando è in missione all’estero e in particolare quando esprime considerazioni di natura etica.

E mentre a San Marino echeggiavano foto e discorsi trionfalistici sulla missione viennese, arrivava anche l’eco degli imbarazzi e dell’irritazione di alcune delegazioni presenti, infastidite di fronte al discorso di Valentini, decisamente partigiano anzi quasi manicheo.

Irritazione che sembra abbia preso la forma di protesta espressa da alcuni gruppi politici presenti in seno alle rappresentanze parlamentari presso il Consiglio d’Europa.

Se l’obiettivo era fare notizia, non c’è che dire: Valentini c’è riuscito in pieno. Se il tentativo era invece quello di lanciare dei messaggi su i quali edificare la nuova Europa e consolidare le istituzioni europee, Valentini ha perso il treno della storia, è arrivato tardi e soprattutto ha confuso il palco di una importante organizzazione multilaterale con la ribalta nostrana, dove simili discorsi passano senza commenti.

La politica estera è una cosa seria, complessa, caratterizzata da numerose sfaccettature, soprattutto in un’epoca di forti cambiamenti in cui la consapevolezza dei diritti delle persone, riconosciuti in alcuni casi anche dalle autorità religiose, le profonde tensioni in atto in Europa, la crisi in atto in Ucraina rivestono un ruolo drammatico e, quindi, prioritario.

Una “gaffe” internazionale in piena regola, che forse mancava a Valentini, che non fa onore alla Repubblica di San Marino e induce preoccupazione su come sarà condotto il prossimo negoziato di associazione con l’Unione Europea.

Certe sensibilità all’interno dell’UE sono ben presenti e forse Valentini non si rende conto di come rappresentare degnamente e con equilibrio tutti i cittadini sammarinesi, anche chi non ha le sue convinzioni etico-religiose.

Al Governo suggeriamo una profonda riflessione su come voglia intendere la politica estera di questo piccolo paese, alla maggioranza di capire se i valori etici e la coesione su alcune visioni di fondo sociali e culturali sono un “optional” o un valore comune a chi vuole governare.

Comunicato stampa
Partito Socialista
Unione per la Repubblica
Sinistra Unita
Civico 10
Consigliere Indipendente Luca Lazzari

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