Opposizioni: "No" alla "svendita" degli NPL. Cittadinanza invitata lunedì al sit-in
L'invito delle Opposizioni, alla cittadinanza, è di prendere parte al sit-in organizzato sul Pianello per lunedì, in occasione di una Commissione Finanze che si preannuncia rovente. “Riteniamo si andrà avanti a tutta velocità verso la svendita degli NPL”, ha sottolineato Marianna Bucci. Secondo l'esponente di Rete i dati, sul valore dei crediti Delta, sarebbero “drogati”, essendo frutto di analisi elaborate da “accoliti di Confuorti”, “come emerge dall'Ordinanza Morsiani”. Da Alessandro Cardelli, DC, un'analisi delle relazioni Quill e Grand Thornton. Dove veniva “sconsigliata la cessione” - ha detto -; e si parlava di una “valutazione di 286 milioni di euro”; contro i 109 milioni dell'offerta pendente. Non è vero, ha detto Federico Pedini Amati, che non vi siano alternative. “I cosiddetti crediti sanitari – ad esempio - si sarebbero potuti gestire dall'interno”. E poi l'accusa, alle Forze governative, di aver diffuso notizie “distorte” in merito al recente “CCR allargato”; “non mi risulta che BCSM si sia espressa sulla vendita degli NPL – sostiene il Consigliere di MDSI -; mi piacerebbe sentire i diretti interessati”. “Se c'è una settima relazione – ha detto Gerardo Giovagnoli, PSD – è necessario un supplemento di indagine”. “E' l'ennesima forzatura della Maggioranza – gli ha fatto eco Alessandro Mancini, del PS -; nella migliore delle ipotesi, lunedì, riceveremo la relazione mezz'ora prima dell'inizio dei lavori; i documenti del Tribunale – ha aggiunto – “mettono in evidenza una aggressione esterna sulla vendita degli NPL”. Da qui l'invito a fermarsi. Anche perché “il rischio – ha aggiunto Giovanna Cecchetti, Gruppo Misto – è fare gli interessi delle persone indicate nell'Ordinanza”. “Chi spingerà il bottone - ha concluso Emanuele Santi, MDSI –, dovrà risponderne al Paese”. Sul punto Pedini Amati ha precisato il comunicato di DIM - stigmatizzato dalla Maggioranza, che si è poi recata dalla Reggenza -, ribadendo come non vi sia alcuna intenzione di limitare la libertà di nessuno. “Era un appello - spiega - rivolto ad alcuni che avevano dei dubbi, rispetto ad altri; ma non sicuramente un'ingerenza”
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