Le opposizioni, sul piede di guerra per Carisp, si recano a Palazzo dalla Reggenza

Dc, Psd e Ps (una delegazione composta da Gian Carlo Venturini, Giancarlo Capicchioni e Alessandro Mancini) – con il placet di Rete ed Mdsi, tuttavia assenti - hanno chiesto e ottenuto un incontro con i Capi di Stato per sollevare obiezioni su come il Governo stia gestendo la partita relativa al principale istituto di credito del Paese.
Le perplessità riguardano l'iter di modifica per la sostituzione del Consiglio di Amministrazione di Cassa e la proposta di modifica dello statuto. A tal proposito sono state consegnate alla Reggenza e al Congresso di Stato due lettere: le opposizioni sottolineano che “solo ieri sono giunti via posta elettronica i requisiti professionali per i membri del Cda e la richiesta contestuale di indicare per oggi il nominativo che dovrebbe rappresentare tutta la minoranza. Ci è stato quindi impossibile – lamentano - formulare una proposta, che comunque – specificano – non rinunciamo a valutare”. Poco preavviso dunque per mettere d'accordo cinque forze politiche su un nome che va condiviso e ponderato. Ci chiediamo – osserva Gian Carlo Venturini - se questa accelerazione non crei ulteriori problemi all'istituto. Di qui la richiesta alla più Alta Carica dello Stato di farsi garante delle norme e delle procedure. I Capitani Reggenti Mimma Zavoli e Vanessa D'Ambrosio non hanno mancato di dimostrare massima disponibilità a farsi interpreti di queste preoccupazioni, già nella riunione del Congresso di Stato anticipata a domani mattina. Non è escluso a questo punto che l'ordine del giorno dei lavori dell'assemblea dei soci Carisp di lunedì, chiamata a procedere – come sappiamo - al rinnovo del Cda, possa subire delle variazioni.

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