Pa: stretta sulla corruzione
Prevenzione del rischio di corruzione per una amministrazione trasparente ed integra. Questo il fine ultimo di un percorso iniziato con la legge 141 del 2014 per l'istituzione del codice di condotta adottato per gli agenti pubblici e che ora si sostanzia in una serie di interventi su più livelli e tra loro complementari. Dalla formazione dei dirigenti da poco conclusa, al percorso formativo triennale per i dipendenti che verrà predisposto entro febbraio 2016; poi il neonato servizio Comunicazione Interna ed Esterna “PA APERTA” con il compito, tra l'altro, di vigilare sul rispetto degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della Pa, previsti da apposito regolamento congressuale. Tutti gli atti, in pratica, dovranno essere pubblicati on line: se in precedenza la consultazione dei vari documenti era consentita a pochi, ora chiunque potrà visionarli o richiederli, secondo il principio dell'accesso civico. Ad innescarsi dovrebbe essere così un meccanismo virtuoso in grado di evitare possibili distorsioni.
Ma il fulcro dell'intera riforma sono i nuovi indirizzi per la stesura di piani anti-corruzione nei servizi maggiormente a rischio; elaborazione che spetterà agli stessi dirigenti, coadiuvati dalla Direzione Generale della Funzione Pubblica, e che di conseguenza assumeranno il ruolo chiave di responsabili della trasparenza. Si parte a breve dalle concessioni edilizie, come da raccomandazione del Greco. Preventivati in generale sei mesi di tempo per entrare a regime in tutti i settori.
Silvia Pelliccioni
Nel video l'intervista a Giancarlo Venturini, segretario di Stato Interni.