Palazzo Pubblico: Una puntata di ordinaria follia
Due cose mi hanno lasciato perplesso: sul momento lo spaesamento di un Segretario di Stato improvvisato, Iro Belluzzi, che privo dei suoi consulenti non sa rispondere in merito a leggi che dovrebbero essere sue, scambia un articolo con un altro e su domanda precisa non sa che nella sua legge impone anche a giovani con titolo di studio, anche tecnico e anche professionale, anche master post laurea, l'accesso al mondo del lavoro con uno stipendio pari al 65%, non all'80% come lui ha sostenuto in trasmissione.
Sono sicuro che la Segreteria di Belluzzi risponderà a questa mia affermazione, ma appunto la segreteria, lo staff, quelli che ne capiscono qualcosa, non lui!
L'altra questione che ha fatto discutere in questi giorni, e rischia di avere strascichi, è la nota introduttiva alla trasmissione redatta da Luca Salvatori, non gradita a Giovanni Lonfernini per aver tirato in ballo la vicenda del “conto Mazzini”.
Vediamo cosa ha detto Salvatori nella nota introduttiva: “Su tutto questo incombe la spada di Damocle dell'indagine sul “conto Mazzini” che attraversa maggioranza e opposizione. Finché non sarà fatta chiarezza (e se arriveranno dei rinvii a giudizio ci vorrà del tempo fra primo e secondo grado di giudizio) resterà inevitabilmente un'ombra e in ogni caso anche a San Marino, come fuori, ora più che mai si pone la questione del rapporto, e talvolta del conflitto, tra politica e magistratura”.
Di questa nota Lonfernini si è detto esterrefatto durante la trasmissione, e ha fatto seguire un comunicato con cui annuncia una denuncia verso Salvatori, la segnalazione alla Commissione di Vigilanza, e il divieto per i consiglieri UPR di partecipare alle prossime trasmissioni. L'accusa rivolta a Salvatori è di fare “giornalismo militante” (?!), di esprimere opinioni personali prive di fondamento in una trasmissione istituzionale, di parlare del conto Mazzini ma non di vicende giudiziarie ben più gravi (riferendosi, presumo, alle varie e-vox che coinvolgono i vertici della DC).
Mi permetto una personale osservazione.
Che il caso conto Mazzini, come gli altri casi che hanno coinvolto e coinvolgono politici sammarinesi, siano una spada di Damocle per la credibilità dei politici nostrani non lo considero un giudizio personale di Salvatori ma un dato di fatto. Poi, i politici possono far finta di nulla, come effettivamente fanno, o trincerarsi dietro la denuncia preventiva per zittire chiunque si azzardi a parlarne, ma rimane il dato di fatto di un paese che su questi temi scottanti si interroga: fingere che non esista a chi giova?
Lo dico non creando distinzioni tra questioni morali di serie A e di serie B, come dice Lonfernini: RETE ha chiesto le dimissioni di ogni politico invischiato in inchieste che arrechino danno al pubblico. Ma come si può sostenere che il conto Mazzini, E-vox, i falsi certificati di medici ex politici, le molestie di medici ex politici, le dimissioni dell'ex presidente DC non siano un'ombra, una spada di Damocle? Come negare che date le nostre dimensioni non perverranno pressioni sulla magistratura? Come negare che i sammarinesi vorrebbero chiarezza e tutto questo non può che lasciarli esterrefatti? Come non vedere che tale reazione, a mio avviso sproporzionata, verso una nota giornalistica tutto sommato pacata, farà discutere ancor di più del conto Mazzini, e che in assenza di informazioni (perché non se ne può parlare, perché se se ne parla si becca una denuncia...) la cittadinanza arriverà da sé alle proprie conclusioni?
Vedo in tutto questo un'altra pagina poco edificante per la politica sammarinese a cui la stampa va bene solo quando è assopita, incline all'inchino... di una parte o dell'altra (che dovremmo dire noi?). Magari avessimo del giornalismo militante! Magari avessimo del giornalismo d'inchiesta! Magari avessimo una stampa che se ne frega delle pressioni e dà una sua interpretazione, magari di parte, com'è normale, ma almeno non governativa, delle questioni politiche. Intendo dunque dare il mio sostegno professionale a Luca Salvatori. Anche quel sostegno che non ha ricevuto in trasmissione dalla conduttrice Sonia Tura e, fino ad ora, dalla RTV.
Comunicato stampa Roberto Ciavatta
>> La puntata del 20/03/2014 - VAI