Il Partito Socialista lancia il "Governo delle Riforme"
I Socialisti lanciano la sfida armati del loro Progetto Paese, chiedono chi può raccoglierla ma non guardano né sigle né etichette, dicono, solo contenuti, un messaggio lanciato a chi vuole rivoluzionare il Paese, dal punto di vista economico ma anche sociale, istituzionale e culturale.
Niente sigle né etichette, ma è inevitabile pensare al Psd, “dopotutto i cambiamenti sono sempre arrivati dall'area riformista”, ha ricordato Alessandro Mancini, che ha rimproverato al governo di non avere idee né coraggio, “basti guardare cos'ha prodotto la spending review: tagli lineari dell'1,5% sia a chi prende 1.500 euro al mese sia a chi ne prende 3.500”. Per Paolo Crescentini è passato il “concetto che gli sprechi maggiori arrivino dalla scuola, ed è assurdo, noi invece puntiamo molto sulla cultura”. E Augusto Casali ha attaccato anche il presidente di Banca centrale, “colui che ha definito inutile il memorandum con Banca d'Italia – ricorda – quando invece è uno strumento fondamentale. Cosa aspettiamo – domanda infine – a mandar via questa gente?”.
Francesca Biliotti