Partito Socialista: la maggioranza è in grado di mettere in campo le riforme necessarie?
I messaggi rassicuranti e ottimistici provenienti da alcuni settori della maggioranza si configurano come una palese azione di propaganda politica. Propaganda legittima, che però poco o nulla ha a che vedere con la verità.
La situazione generale del Paese è difficilissima ed impone una riflessione seria ed approfondita sul piano politico. Non è il tempo di analisi superficiali ed intrise di demagogia populistica. E’ il tempo della consapevolezza e della responsabilità.
Al momento, il declino appare irreversibile. Non è così. Si può sconfiggere, però è necessaria una profonda svolta in termini politici.
E’ vero che governare il Paese nelle condizioni odierne è estremamente complicato, ma è altrettanto vero che si poteva fare decisamente meglio. L’opera riformatrice – portata avanti sino ad oggi dalla coalizione “San Marino Bene Comune” – non si può considerare sufficiente. Non solo è stato fatto poco, ma quel poco fatto in alcuni casi ha alimentato la confusione e l’incertezza. In questi primi due anni di legislatura è mancata la capacità di compiere le scelte strategiche di fondo di cui c’è bisogno immediato per il risanamento finanziario e per il rilancio economico del Paese.
Non è nostro compito entrare nel merito della verifica di maggioranza attualmente in corso. Confidiamo però che possa essere fatta chiarezza al più presto sulle prospettive che si intendono dare a questa legislatura. Proseguire con l’andamento zoppicante mostrato fino ad ora sarebbe inaccettabile e dannoso per l’intera comunità sammarinese. Occorre un radicale cambio di rotta ed in particolare un’accelerazione sulle riforme strutturali orientate alla modernizzazione e al cambiamento del Paese. Ci riferiamo alla complessiva riorganizzazione della pubblica amministrazione con l’obiettivo di andare ad attaccare concretamente i centri di spesa improduttivi e di allineare gradualmente il contratto di lavoro del pubblico impiego con quello privato, mediante l’abolizione della legge organica e l’introduzione del contratto unico di tutti i lavoratori . Ci riferiamo alla riforma del sistema previdenziale per mettere in sicurezza i fondi pensione attraverso un patto tra generazioni che garantisca l’equità dell’intervento con l’eliminazione degli scandalosi privilegi nascosti dietro ai cosiddetti “diritti acquisiti”. Ci riferiamo alla riforma delle politiche per l’occupazioneper incrementare la competitività del sistema imprenditoriale e per favorire la piena occupazione dei sammarinesi, rendendo più facili e veloci le procedure che regolamentano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Queste sono le riforme strutturali su cui impostare una prospettiva seria e credibile per la Repubblica di San Marino. Sono provvedimenti che richiedono un quadro politico di riferimento dotato di stabilità e compattezza.
L’attuale maggioranza è in grado di soddisfare questi requisiti? Vedremo cosa verrà fuori quando si concluderà la verifica. Il nostro scetticismo è noto, speriamo – almeno in questa occasione – di essere smentiti. Per il bene della comunità sammarinese.
Chiediamo però che si faccia in fretta, il Paese merita risposte concrete e tempestive.
Ogni ulteriore perdita di tempo sarebbe devastante".
comunicato stampa
Partito Socialista