E’ il simbolo del partito socialista, e con questo simbolo NPS e PSRS si presenteranno, uniti, alle prossime elezioni. PSS, non un punto di arrivo, ma di partenza: “La scelta è fatta, la strada è segnata e indietro non si torna” – dice il segretario di NPS, Augusto Casali, ripercorrendo le tappe di un percorso durato tre anni. Insieme al simbolo che identificherà la lista unica presentato anche il progetto politico: la carta dei valori, il codice etico, le linee programmatiche. “Nessuna operazione nostalgica, alla base” - torna a spiegare Casali - ma la volontà di aprire una nuova fase della politica: “la crisi oggi è anche crisi dei partiti che non sanno più essere un raccordo con il Paese, dove la maggioranza non fa la maggioranza e l’opposizione non fa l’opposizione”. Torna alle alleanze ricercate nella strada dell’unificazione: “Abbiamo cercato di coinvolgere tutte le forze di estrazione socialista, incontrando presenze poco coraggiose”. Porte aperte invece per Arengo e Libertà e per Sammarinesi per la Libertà. Parte da qui il segretario del PSRS, Simone Celli: “In molti hanno remato e remano contro questo progetto e se siamo qui lo dobbiamo alla tenacia con cui da subito NPS ha lavorato per la ricostruzione. Non rincorriamo nessuno, non cerchiamo elemosina, ma lanciamo una sfida chiara: far incontrare moderati e riformisti. vogliamo solo governare”. Critiche al governo per le cose non fatte, partendo dai dati: quelli del debito pubblico salito a 250 milioni di euro, il 18% del PIL.
Folto il pubblico, ampia la partecipazione, anche commozione nell’abbraccio fra i due Presidenti, Antonio Volpinari e Paride Andreoli.
Annamaria Sirotti
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