L’urlo di protesta lanciato nelle piazze da studenti e mondo accademico non è bastato. La tanto contestata riforma Gelmini è stata approvata. La Camera ha dato il via libera con 307 sì e 252 no. Ora il testo torna al Senato. Futuro e Libertà vota a favore ma dà il benservito al Governo: "senza i nostri voti – rimarca Della Vedova - non ha la maggioranza. Lo abbiamo dimostrato anche oggi. Ora abbiamo bisogno di un punto fermo dal quale ripartire: un nuovo governo per concludere la legislatura, possibilmente con una maggioranza più ampia, che sia all'altezza delle sfide che attendono l'Italia". "E’ un brutto giorno per l’università italiana" – ha detto, amareggiata, la capogruppo della commissione cultura della Camera Manuela Ghizzoni, del Pd. Dura la reazione del mondo universitario. Nel giorno del voto gli studenti hanno protestato nelle strade di decine di città. Paralizzata Roma, dove centinaia di manifestanti hanno tentato di dare l’assalto a Montecitorio. A bloccarli agenti in tenuta anti sommossa. Violenti gli scontri in via del Corso. I ragazzi hanno lanciato pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine che hanno risposto con manganelli e lacrimogeni. A Bologna i manifestanti hanno occupato un tratto della A14. Duri gli scontri con la polizia alla stazione. Mariastella Gelmini si è detta dispiaciuta per il clima di tensione sociale. "Ma i toni di protesta – rimarca – sono stati eccessivi". E sull’approvazione della riforma, dice: "è una tra le più importanti della legislatura."
Monica Fabbri
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