Si è consumato oggi l'ultimo atto del percorso che ha portato alle dimissioni di Gabriele Gatti dal Governo. L'ex Segretario alle Finanze non ha preso la parola durante il dibattito sulla sua sostituzione. La Reggenza ha letto all'Aula la lettera con cui annunciava le sue dimissioni. Gatti parla di una “scelta sofferta ma convinta”. “Non avrei mai messo in pericolo - scrive - il futuro del Patto. Ho subito attacchi politici e personali di ogni sorta” prosegue. “Ho accettato in silenzio una gogna mediatica senza precedenti. Ho rinunciato sia alla difesa del mio ruolo, del lavoro fatto con il governo e il Patto in questo anno e mezzo, ma sono convinto che il tempo sarà galantuomo, dimostrando la serietà del mio operato”. L'opposizione invita a spiegare con chiarezza le ragioni di questa scelta mentre il Patto sottolinea il grande senso di responsabilità dimostrato dalla Dc. Sinistra Unita colloca la vicenda dentro un progetto preciso individuando in Gatti l'autore principale delle scelte politiche degli ultimi 20 anni, “quelle - sottolinea - che hanno portato San Marino alla crisi che lo attraversa”. “Sarebbe grave - aggiunge Giuseppe Morganti del Psd - se le dimissioni fossero frutto della vecchia politica, di una lotta intestina ai danni del Paese”. Per Giovanni Lonfernini dei Ddc “la verifica ha lasciato dei segni sul percorso di questa maggioranza, sui suoi equilibri interni e sui pilastri sui quali poggiava”. Poi Lonfernini chiede al neo Segretario alle Finanze un riferimento tempestivo sullo stato dei conti pubblici “perché - conclude - il Paese è e continua a rimanere in emergenza”. Il resto della giornata ha visto maggioranza e opposizione scontrarsi sulle modifiche alla legge di piano regolatore generale, modifiche che prevedono interventi a favore delle imprese e per realizzare delle infrastrutture pubbliche. Per la minoranza un provvedimento speculativo, per il Patto un provvedimento necessario e tardivo. Le modifiche sono state approvate con 28 voti a favore, 21 contrari e 4 astenuti. Nel video l'intervista a Gabriele Gatti e Pasquale Valentini
Sonia Tura
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