Quel piano strategico deve essere avviato subito. Il Patto sollecita il Governo a mettere in atto senza tentennamenti il progetto adottato dal Consiglio Grande e Generale e condiviso dalle opposizioni. La crisi è sempre più profonda e gli effetti sul sistema economico sono pesanti, è fondamentale individuare le priorità e indicare quegli interventi che possono essere realizzati a breve termine. Agire subito per dare corso a quegli impegni previsti nel documento, raggiungere i primi obiettivi, dare impulso allo sviluppo. Il piano indica i cosiddetti driver dello sviluppo ma prevede anche interventi consistenti sui costi. Scelte strategiche per diminuire la spesa corrente, ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse pubbliche. Impegni che richiedono determinazione da parte della politica, il coraggio di mettere in atto scelte in controtendenza, magari impopolari ma necessarie. Per il Patto già nel prossimo esercizio finanziario si dovranno vedere i risultati e si aspetta che in bilancio figuri un consistente risparmio sulla spesa corrente. Investimenti infrastrutturali, contrazione delle spesee, interventi programmatici, tutto deve coincidere con le riforme già in atto e viaggiare alla stessa velocità, a partire da quella più spinosa: la riforma fiscale. Il piano di sviluppo ha visto la condivisione allargata, di qui la necessità di assicurare un confronto continuo e costruttivo fra maggioranza e opposizione, per una discussione congiunta con gli esponenti dei due schieramenti.
Nel video l'intervista a Marco Gatti, segretario Pdcs.
Sergio Barducci
Nel video l'intervista a Marco Gatti, segretario Pdcs.
Sergio Barducci
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