“Siamo il partito del dialogo, delle garanzie, delle istituzioni, ma soprattutto dei sammarinesi”. Così il Segretario della DC, Giovanni Lonfernini ha concluso la consulta delle sezioni, la seconda dalla sua elezione alla guida del partito. Un’occasione per rilanciare il processo di rinnovamento, aperto con la sua nomina alla Segreteria, in vista del prossimo Congresso politico. Ai giovani un appello: “partecipate di più, aiutatemi in questo percorso di innovazione”. A loro il riconoscimento dell’assoluta libertà di critica e al tempo stesso l’invito all’assunzione di responsabilità. Un auspicio di partecipazione emerso anche dai gruppi di lavoro, coordinati da Marco Podeschi e Pasquale Valentini, che nelle loro conclusioni hanno sottolineato la necessità di maggior dialogo e partecipazione ma anche un impegno più marcato per l’affermazione di quei valori fondamentali ai quali la DC da sempre s’ispira. Valori sottolineati anche dal Segretario che ha ricordato l’adesione all’UEDC, voluta da Federico Bigi e successivamente al Partito Popolare Europeo. “C’è chi continua a parlare di contenitori della politica - ha detto Lonfernini - ma noi il contenitore l’abbiamo già ed è quello di un partito nel quale si riconosce il 42% dell’elettorato. Nella politica sammarinese - ha aggiunto - c’è spazio per un solo Partito Democratico Cristiano, non per altre forme che si richiamano ai nostri valori. Critiche il Segretario DC le ha rivolte a coloro che cercano di delegittimare il sistema, “soprattutto - ha detto - verso coloro che del sistema sono stati per lungo tempo parte integrante”. Poi una riflessione sulle cose da fare: da subito il confronto per la riforma delle pensioni, “una delle questioni - ha detto - nodali per il paese”; nello stesso tempo l’impegno per la riforma dell’ISS e del diritto societario, “aspetti prioritari sui quali - ha annunciato - intendiamo dire la nostra”. Un passaggio Lonfernini l’ha dedicato anche al rapporto di maggioranza. “Ci sono forti diversità - ha detto - fra noi ed alcuni dei nostri alleati”, e il riferimento, seppure velato, era rivolto soprattutto al Partito dei Democratici. “Siamo in questa coalizione perché ci crediamo - ha detto - e intendiamo rimarcare ulteriormente la nostra presenza”. “Dobbiamo essere - ha aggiunto - forza preponderante di questa maggioranza. Nessuno può considerarci forza gregaria o di passaggio”. “La politica - ha dichiarato - è e deve essere il regno delle persone, il luogo del dialogo, del confronto delle idee. Non abbiamo mai perseguito una politica delle barricate, non ci hanno mai convinti coloro che continuano a mostrare i muscoli”. “Il valore principale - ha concluso - è quello della stabilità politica, per la quale siamo sempre stati impegnati. L’instabilità di questi anni ha dimostrato che l’unico risultato è stato il rinvio delle scelte, con gravi ritardi, e il distacco dell’opinione pubblica. Un terreno sul quale dobbiamo assolutamente recuperare”.
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