PDCS: nel Consiglio Centrale un mandato a proseguire i colloqui con le altre forze
Riunito ieri a Domagnano il “Parlamentino” DC, per fare il punto su questa convulsa fase pre-elettorale
Si misurano le parole, in casa DC, all'indomani del Consiglio Centrale. Prudenza comunicativa tutto sommato nel dna del Partito di maggioranza relativa; specie in fasi politicamente magmatiche come quelle che precedono le urne. Soddisfatto, comunque, Gian Carlo Venturini per la partecipazione all'assise. Si è partiti dalla presa d'atto delle dimissioni della pattuglia consiliare, a seguito del terremoto – in Aula - innescato dalla nomina della Reggenza. Riflessioni su quanto accaduto. Al vaglio corale del “Parlamentino” – poi - il susseguirsi di incontri di questi giorni. Da qui un mandato a proseguire i colloqui con le varie forze, alla ricerca di intese che possano preludere ad eventuali nuove collaborazioni in vista delle urne. L'impegno – è stato ribadito più volte – è innanzitutto cercare intese sui contenuti.
A partire dal dossier più strategico: la messa a terra dell'Accordo di Associazione con l'UE; “l'elemento più importante – ricorda il Segretario politico – della prossima Legislatura”. E riguardo al quale è necessaria massima coesione, numeri ampi. Il sottotesto parrebbe quell'idea di “grande coalizione” di cui tanto si parla in questi giorni. Ma è una mera speculazione giornalistica. Ciò che filtra ufficialmente dall'assise di Domagnano – al netto della conferma del tandem con Alleanza Riformista – è un approccio pragmatico nei confronti pre-elettorali.
Focus su temi “cari alla DC” - rimarca Venturini - quali Sanità, sviluppo del Territorio, assetto istituzionale, emergenza abitativa, sostegno alle famiglie. Comunicato anche l'esito degli incontri con le sezioni; che hanno indicato “quasi 50 candidati” per la tornata di giugno. Lista che sarà ulteriormente ampliata affinché sia il più rappresentativa possibile; dai vertici del Partito un ringraziamento a chi si è messo in gioco. Il 30 aprile – come è noto - la “deadline” per la presentazione di candidati, liste e coalizioni. Ma è probabile che la Democrazia Cristiana intenda chiudere questa partita qualche giorno prima della scadenza; anche per potere ovviare ad eventuali problematiche di carattere tecnico-burocratico. Questo, quantomeno, il modus operandi del Partito nelle precedenti occasioni. Tempi strettissimi, insomma, per trovare un'eventuale quadra con altre forze disponibili.
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