Pdcs, il rammarico di Gatti: “avremmo dovuto fare il rimpasto di Governo”
Il cammino verso il Congresso non è mai semplice, soprattutto quando ci si arriva dopo una sconfitta. Anche per la Dc è tempo di guardarsi dentro. Deve farlo dall'opposizione mentre al suo interno crescono fermento e voci critiche. Dal 3 al 5 marzo celebrerà il Congresso Generale. Diverse le candidature, anche se per Marco Gatti non è segno di minore unità. Lo ha detto durante il Cantone delle Botte. Corre per la Segreteria Teodoro Lonfernini. Giancarlo Venturini ci sta pensando. Legittimo per lui aspirare alla carica ma ritiene indispensabile la collaborazione di tutti. Tradotto: si candiderà se sul suo nome ci sarà condivisione. In forse anche Luca Beccari, che tira le orecchie al partito: “stiamo sbagliando approccio - dice - avremmo dovuto analizzare i profili più adatti”. Qui entrano in gioco domande che hanno a che fare con l'identità stessa del Pdcs: vuole promuovere un' azione innovatrice o conservatrice? Tornano di prepotenza i temi etici, dopo il silenzio assordante in Aula sull'aborto e l'appello del vescovo ai cattolici. “Siamo un partito laico” – dicono Gatti e Venturini - ma c'è il richiamo chiaro alla dottrina sociale della chiesa. La Dc – affermano con forza - non deve rinnegare quei valori ma farli rispettare tenendo conto dei mutamenti della società”. La grande sfida è trovare il giusto equilibrio fra principi fondanti ed evoluzione dei tempi. Vale anche per i diritti civili. “Non possiamo correre il rischio di perdere la nostra natura in ragione di un consenso potenziale”, mette in guardia Beccari. Insomma, attenzione a non omologarsi. La Dc non può diventare Rete e deve uscire dalla logica di governo, ricostruendo una fiducia che dava per scontato. Lonfernini vuole riaprire la discussione sui grandi temi e dal partito tornare nel paese per trasferirne il messaggio. “Se non lo facciamo – avverte - non avremo più la casa politica nella quale ci riconosciamo”. E' già in campagna elettorale e spera che Beccari e Venturini si candidino entrambi. “Sarebbe una bella sfida”. Infine, il mea culpa di Gatti. Se ha commesso un errore da Segretario, è stato questo: “quando è esplosa la questione morale avremmo dovuto fare il rimpasto di governo. In quel caso aveva ragione Ap”.
Monica fabbri
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