Sanità: la 'ricetta' della Dc, Governo ha "atteggiamento passivo"
Al centro c'è la fuga dei medici. Per la Dc, la questione non deve essere risolta con i bandi internazionali. Bandi che, spiega il partito, magari possono contenere deroghe alle normative. Bisogna, prima di tutto, far tornare i medici sammarinesi in Repubblica ed essere appetibili per gli altri. I nodi sono, soprattutto, il precariato, la doppia imposizione per i lavoratori stranieri, le difficoltà per la libera professione e i trattamenti pensionistici.
Arrivano, allora, proposte per il rilancio che saranno formalizzate durante una conferenza programmatica a settembre. In attesa di un ricambio generazionale, ipotizza il Pdcs, bisognerebbe consentire di lavorare ai medici in pensione ma ancora capaci, con accordi ad hoc. E' fondamentale, poi, introdurre contratti costruiti su misura per i dottori e facilitare la libera professione. Tra le soluzioni, anche quella di fornire, quando possibile, più cure domiciliari per non affollare ospedale e reparti. La sanità deve essere pubblica, precisa la Dc e a San Marino devono essere forniti più servizi possibili, pur mantenendo rapporti e collaborazioni con le realtà esterne.
Mauro Torresi