Pdcs, Venturini: "Gli avversari non sono dentro al partito, ma fuori"
Gian Carlo Venturini è emozionato e per prima cosa vuole tranquillizzare tutti: il suo primo impegno - promette – sarà aggregare e ascoltare. Hanno votato 308 delegati. Ha ricevuto 201 voti. "Con Lonfernini – dice - la corsa è stata leale. Gli avversari non sono dentro al partito, ma fuori". La mozione conclusiva è stata approvata all'unanimità. E' un Pdcs che esce dal Congresso con la voglia di tornare protagonista, di rilanciare la sua azione politica. In questi tre giorni non sono mancate voci critiche da una base che chiede più considerazione. C'è anche un forte attaccamento al simbolo, ai valori di un partito da 69 anni sulla scena. Lo testimonia la grande presenza in sala. Un anno fa, durante la Conferenza Programmatica, le sedie erano vuote. Dunque si riparte e al nuovo Segretario spetta il delicato compito di lavorare per l'unità, aprire alla società civile, dialogare con categorie economiche e sociali. La Dc guarda a politiche di sviluppo, non repressive, vuole valorizzare le sezioni e puntare maggiormente sulle donne. Riguardo ai rapporti con le altre forze, l'attenzione è tutta rivolta al proprio progetto politico sulla base del quale verranno costruite le future alleanze. Nel servizio l'intervista al Segretario Pdcs Giancarlo Venturini
Monica Fabbri
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