Pds: insufficente l'azione del governo nei rapporti con Italia e Europa
Le risposte che giungono da parte della maggioranza e del governo su questi due temi, che il PSD ritiene prioritari, irrinunciabili e fondamentali per fare uscire il Paese dalla grave situazione di crisi che da tempo pesa sui cittadini e sul futuro della Repubblica, sono giudicate insufficienti.
Il PSD riconferma l’assoluta priorità di creare le condizioni politiche per giungere in tempi celeri all’apertura di un tavolo politico con il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano quale elemento mancante e l’unico capace di ripristinare e normalizzare i rapporti con la vicina Italia. D’altra parte le recenti risposte parlamentari dimostrano quanto siano distanti le valutazioni sullo stato dei rapporti e su “quanto già fatto” del Segretario agli Esteri rispetto alle aspettative del Ministero per l’Economia e le Finanze.
Difronte ad un Paese sommerso da una grave crisi economica e di sistema, con grandi rischi di conflitto sociale, il PSD coerentemente con quanto già più volte proposto con il “cambio di passo” è assolutamente convinto che serva una diversa impostazione nella politica estera e su questo vuole confrontarsi, così come recentemente accaduto in un incontro fra i partiti del Patto e della Costituente Socialista.
Il PSD proseguirà nel proprio impegno per l’adesione all’unione europea, anche alla luce della risposta della presidenza del Consiglio Europeo, nella quale si evince che non si è considerata l’opzione dell’adesione come richiesto dal quesito referendario. Inoltre la lettera di risposta chiarisce che entro tre mesi sarà definita una strada per la maggior integrazione dei micro stati nel mercato interno. Questo ci preoccupa particolarmente perché la possibilità di una Repubblica come la nostra è quella di poter definire un percorso di adesione negoziata che tra qualche mese potremmo non avere più.