Perplessità dal mondo politico sulle dichiarazioni del Vescovo
I Popolari si limitano a ricordare le radici di libertà dei sammarinesi, evidenziano il loro agire in politica con il patrimonio di cattolici e democratici e sottolineano che i risultati elettorali devono essere lasciati alla piena, autonoma e consapevole scelta degli elettori. Gabriele Gattei, di Noi Sammarinesi, fa alcune considerazioni sul termine “libertà”, richiama al senso di fondazione della Repubblica, contesta la cultura del voto per interesse e si augura che la stragrande maggioranza degli elettori si rechi alle urne da persona veramente libera.
I Democratici di Centro si astengono dal polemizzare con il Vescovo, rispettano le sue idee e sottolineano che il voto è un fatto personale, così come la dimensione religiosa, ma mettono in luce la loro appartenenza ai valori cristiani e democratici, che non sono appannaggio esclusivo di un partito. E nei confronti della Democrazia Cristiana non lesinano critiche, affermando che molti dei suoi esponenti non hanno fatto ancora i conti con la questione morale, indicandolo come uno dei motivi per cui se ne sono andati. Citano Mario Scaramella e i suoi rapporti con esponenti di spicco democristiani, intercettazioni telefoniche, l’Ordine del Giorno approvato in cui si fa riferimento ad un disegno di destabilizzazione politica, si dicono stupiti di come Alleanza Popolare, molto critica su questi aspetti, possa aver oggi cancellato tutto ed essersi alleata con gli stessi a cui aveva dedicato ampi e dettagliati dossier di denuncia.
Una voce di disapprovazione sulla presa di posizione del Vescovo arriva da Antonello Bacciocchi, del Psd, che la definisce una “pesante benedizione”, un salto nel passato. “Alla faccia – aggiunge – del nuovo modo di fare politica. Forse – conclude – la Dc vuol essere capo fila non del Patto per San Marino ma del Patto con il Vaticano”.