La polemica sui sondaggi infiamma la politica
Qualcuno si limita a sollevare obiezioni circa l’opportunità di una ricompensa in denaro, altri invece ravvisano addirittura gli estremi per una violazione di legge. Pronta la precisazione della SWG, firmata dal suo amministratore delegato, Maurizio Pessato. “Si trattava – si legge – di inviti per un focus group, una discussione tra 8-10 persone senza la partecipazione di alcun esponente politico. Un’occasione per raccogliere valutazioni e impressioni. Né un convegno e neppure un’iniziativa elettorale”. “Strumenti – prosegue la nota – utilizzati da aziende, istituti di ricerca, università, per raccogliere le motivazioni dei consumatori, degli utenti, dei cittadini sui grandi temi. Un’operazione nella norma – spiega Pessato – usatissima in tutta Europa. L’omaggio di modesto valore economico – conclude la SWG – è prassi comune e di cortesia”.
Un incentivo, quindi, per favorire la partecipazione diversamente modesta e come parziale ricompensa delle ore dedicate. Insomma per l’SWG un malinteso, una confusione ingenerata forse da incomprensione con l’intervistatore. Conferma di aver affidato l’incarico alla società italiana, il Coordinatore di Ap, Mario Venturini e di aver dato l’assenso al metodo proposto dei focus group. “Un sistema – spiega – che già avevamo adottato due anni fa, incontrando specifiche categorie per conoscere il loro orientamenti”.
Una tempesta in un bicchier d’acqua, quindi, per Ap e la società di rilevamento, ma c’è chi, come il coordinatore di Sinistra Unita, Alessandro Rossi, nutre più di un dubbio sulla liceità del metodo adottato e solleva questioni di carattere etico. Osservazioni alle quali Ap replica risentita.