Politica italiana: Berlusconi a braccetto con Tremonti a Montecitorio
Silvio Berlusconi tiene duro. Le voci di un nuovo governo, dice il presidente del Consiglio, "fanno ridere". E, arrivando a Montecitorio a braccetto con Tremonti per smentire i dissidi tra i due di cui tutti ormai parlano, assicura: “andremo avanti fino al 2013”. Il premier, che torna ad attaccare i magistrati e vuole esprimere il governatore di Bankitalia, scatena polemiche con una battuta infelice su un possibile nuovo nome del Pdl: “il piu' gradito sarebbe Forza gnocca”, dice, con il Pd che lo definisce “squallido e malato”. Bossi pensa che la legislatura non arriverà al termine naturale. Il leader della Lega ribatte al Quirinale rilanciando sulla Padania che, sostiene, “tiene in piedi l’Italia”. Ma considera il 2013 “troppo lontano”; per cui, secondo il senatur, dopo la riforma della legge elettorale si tornerà alle urne. Ma il presidente Napolitano, con un accenno al governo di transizione guidato da Pella, lascia intendere di pensare ad un esecutivo di transizione prima di sciogliere le Camere. D’altra parte, nel Pdl cresce l’insofferenza per Tremonti. Nel partito di maggioranza relativa il clima resta pesante e si registrano grandi manovre dietro le quinte. Scajola lancia un appello a “mettere insieme le forze migliori”, ma per ora non ci sono documenti ufficiali. Per questo Montezemolo presenta ai sindaci il suo manifesto invitando a “voltare pagina, ricostruire e ritrovare la speranza”. Per Bersani, “una cosa e' certa: così non si può andare avanti”. Perché, secondo Rutelli, “Il Paese affonda ma il governo sembra vivere su un altro pianeta e pensa solo a ricomporre i propri litigi”.
Da Roma Francesco Bongarrà
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy