Politica italiana: ministeri al nord una bomba per la maggioranza
Dopo l’ultimatum di Bossi a Pontida ed alla vigilia del voto di fiducia sul decreto Sviluppo e la verifica parlamentare di governo, la vertenza sul trasferimento di alcuni ministeri da Roma a Monza assomiglia sempre più a una bomba ad orologeria per la maggioranza. Contro il trasferimento, nuovamente chiesto ieri dal Senatur, il Pd presenterà domani un ordine del giorno al decreto sviluppo proprio allo scopo di far uscire allo scoperto le divisioni interne al centrodestra. E Alemanno, con la componente romana e meridionalista del Pdl, raccoglie firme contro il decentramento ministeriale. Un’iniziativa a cui ha aderito anche Casini dell’Udc, che dice “basta alle buffonate”, ma che non piace a La Russa e Cicchitto. Tuttavia il sindaco di Roma tiene il punto: “ora vedremo chi è a favore e chi è contro”, tuona Alemanno. Sullo spinoso tema Berlusconi, impegnato a scrivere il discorso sulla verifica che domani pomeriggio pronuncerà in Senato, dovrà trovare una mediazione in un vertice del Pdl convocato per stasera. Il trasloco dei ministeri non piacerebbe al presidente Napolitano, che sull’impegno italiano in Libia oggi ha gelato la Lega. E contro è anche la Conferenza episcopale: per monsignor Bregantini quella proposta sarebbe “un gesto di grandissimo disprezzo del Sud”. E dall’opposizione Franceschini del Pd definisce “patetica” l’ipotesi di spostare i dicasteri fuori Roma. Bersani annuncia che non appoggerà mai un governo a guida leghista, spiegando che al centrosinistra gli elettori chiedono unità nell’alternativa a Berlusconi. I democratici guardano con sempre maggiore interesse ad un’alleanza con il Terzo Polo di Casini e Fini.
Da Roma Francesco Bongarrà
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy