Politica italiana: potrebbe essere alle ultime battute il confronto sulla riforma del mercato del lavoro

Politica italiana: potrebbe essere alle ultime battute il confronto sulla riforma del mercato del lavoro.
Mentre il governo alla Camera pone la fiducia sul decreto liberalizzazioni, potrebbe essere alle ultime battute il confronto sulla riforma del mercato del lavoro tra Esecutivo e parti sociali.
Dopo una raffica di incontri che si susseguono ininterrottamente da ieri, a Palazzo Chigi è in corso la riunione cruciale, con Monti impegnato in uno sprint per incassare entro la fine della settimana l’accordo, che, ha assicurato il premier a sindacati e Confindustria, "costituirà la base della proposta di riforma che il Governo presenterà successivamente al Parlamento".
Il messaggio di palazzo Chigi, che tiene il punto, arriva chiaro. Le Camere sono e restano l’interlocutore principale. Se c’è un accordo, come più volte auspicato dal Quirinale, bene; diversamente, la palla passerà al Parlamento. Lì la maggioranza, in coerenza con quanto deciso all’ultimo vertice con Alfano, Bersani e Casini, sosterrà la riforma Fornero.
Le nuove regole, compreso l’alleggerimento dell’art. 18 contestato dalla Cgil, sono attesissime non solo da Monti, che intende illustrarle agli investitori dell’Estremo oriente, ma anche dal presidente Napolitano, secondo cui il 2012 sarà un anno “difficile”.
Per il capo dello Stato, la crisi non è finita, e per uscirne non bisogna perdere di vista il “percorso virtuoso” avviato dal professore.
E intanto, mentre slitta l’esame del disegno di legge anticorruzione, su cui il governo annuncia propri emendamenti, davanti al fiorire di inchieste che coinvolgono amministratori locali in casi di corruzione, Di Pietro annuncia l’imminente lancio di un referendum per abrogare la legge sul finanziamento pubblico dei partiti.

Da Roma Francesco Bongarrà

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