Politica italiana. La riforma della legge elettorale divide Pd e Pdl
Pd e PdL divisi sull'elezione diretta del Presidente della Repubblica. Angelino Alfano annuncia gli emendamenti che domani presenterà in aula, per l'introduzione del semipresidenzialismo. “La legislatura deve arrivare alla sua scadenza naturale - afferma - i tempi per fare le riforme ci sono”. Al partito democratico lancia un messaggio, ricordando che da loro arriva la proposta del doppio turno. Si dichiara favorevole ma pone la questione dell'elezione diretta del Capo dello Stato. Pronta la replica del presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, che si dichiara non sorpresa dalle affermazioni di Alfano: “Me lo aspettavo – ha affermato – sostenesse che c'è tutto il tempo di approvare il semipresidenzialismo e che se non si farà sarà colpa del Pd”. Ribadisce la convinzione che si debba approvare con urgenza il testo per le riforme costituzionali, rimandando a dopo una revisione della legge elettorale. “La voglia semipresidenzialismo - conclude la Finocchiaro - non può essere l'alibi per non fare alcunché”' Per il Pdl sarebbe l'unica condizione per accettare la legge elettorale con il doppio turno, che ha sempre osteggiato. Un rifiuto - sostiene Alfano - dimostrerebbe che il nostro è il campo dei riformatori mentre la sinistra è per la conservazione dello status quo”. Il rischio, per il Pd si deve prima approvare una legge seria sul conflitto di interessi. Il cambiamento della forma di governo non si fa con un emendamento.
Sergio Barducci
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