Politica italiana. E' scontro in Senato sul semipresidenzialismo

Politica italiana. E' scontro in Senato sul semipresidenzialismo.

Mentre i mercati restano sotto pressione, Mario Monti cerca di assicurarsi il massimo di consenso possibile dai partiti della sua maggioranza. Domani a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio incontrerà Bersani e Alfano. Non è propriamente un vertice, ma l’obiettivo del professore è fermare il pericoloso scontro esploso oggi in Senato tra i partiti maggiori che lo sostengono sul via libera al semipresidenzialismo. Una riforma costituzionale votata solo da Pdl e Lega, che dopo diversi mesi hanno visto convergere nuovamente i propri consensi, e non da Pd, Udc e Idv che, invece, hanno abbandonato l’Aula per protesta. Perché quella riforma non vedrà mai la luce entro la fine della legislatura, tuona Bersani, chiedendo invece “di perder tempo” di fare “subitissimo” la legge elettorale: un obiettivo rispetto al quale il Pd si pone “in modo assolutamente flessibile, purchè si faccia”. Ma restano lontane le posizioni con il Pdl, che tiene duro sulle preferenze e continua a spingere per il semipresidenzialismo.
Insomma, Monti ha bisogno del massimo sostegno per tenere botta sulle voci di tagli alle tredicesime e rispetto alle proteste contro la spending review: a quelle di sindacati e province oggi si aggiungono quelle dei comuni, con i sindaci in piazza a Roma contro i tagli che, puntualizza il ministro Profumo, non comprometteranno la riapertura delle scuole. E la Sicilia continua a tenere banco. Mentre i Pm palermitani chiedono rinvii a giudizio per la trattativa Stato-mafia, Monti incontra il governatore siciliano Lombardo, che a Palazzo Chigi gli conferma le sue dimissioni entro fine mese, concordando un piano per evitare il default della Regione.

Da Roma Francesco Bongarrà

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