Politica italiana. Secondo il Wall Street Journal la Merkel chiese a Napolitano di sostituire Berlusconi per salvare l’euro
Il Wall Street Journal ricostruisce in un'inchiesta una telefonata di ottobre tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e Giorgio Napolitano, e la caduta del governo Berlusconi. Il Quirinale, in una nota, smentisce il giornale americano affermando che non vi fu alcuna ingerenza. Secondo la ricostruzione la Merkel si disse preoccupata perché l'allora premier non riusciva a fare le riforme. Il capo dello Stato avrebbe risposto che “non era rassicurante che Berlusconi avesse ricevuto la fiducia con un solo voto di scarto”. Fu così, scrive il giornale, sotto la pressione tedesca, che Napolitano cominciò a verificare il sostegno a un nuovo governo. Nella telefonata, si legge nella nota del Quirinale, non venne posta alcuna questione di politica interna italiana, né tanto meno avanzò alcuna richiesta di cambiare il premier. La conversazione - viene sottolineato - ebbe per oggetto soltanto le misure prese e da prendere per la riduzione del deficit, in difesa dell'Euro e in materia di riforme strutturali. E da Berlino arriva un'ulteriore smentita. Non vi è nulla da aggiungere alla accurata descrizione della conversazione fornita dall' ufficio del presidente italiano, ha dichiarato una portavoce del governo tedesco. E se per il Pd la smentita di Napolitano chiude una questione mai aperta, nel Pdl crescono i sospetti. La ricostruzione del Wall Street Journal, dice Giorgia Meloni, affonda le sue radici in un clima ostile verso la sovranità del popolo italiano. E per il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto l’ostilità della Merkel e di Sarkozy prima che contro Berlusconi, era contro l'Italia. Le pagine del Wall Street Journal per Cicchitto hanno uno scopo preciso:contribuire alla destabilizzazione dell'equilibrio europeo. Se l'Italia, al di là delle differenze fra le opposte posizioni politiche, non acquisisce piena consapevolezza che da tempo ci troviamo a fare i conti con una autentica guerra economica finanziaria fra aree monetarie, sottolinea, sarà molto difficile difendere gli interessi reali del nostro Paese.
Sonia Tura
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