Politica italiana. Settimana decisiva per i tagli alla spesa pubblica

Politica italiana. Settimana decisiva per i tagli alla spesa pubblica.

Dopo il successo al vertice di Bruxelles che da fiato ai mercati e su cui domani riferirà in Senato, Mario Monti si prepara a stringere sulla spending review, che sarà il tema di un importante vertice interministeriale questa sera a Palazzo Chigi. Se i sindacati, con Bonanni della Cisl, annuncia uno sciopero generale in caso di tagli indiscriminati, la maggioranza intende incidere sui risparmi nelle spese dello Stato. I partiti, che sulla riforma del mercato del lavoro non hanno praticamente toccato palla, sulla spending review vogliono orientare l’azione del governo. Vanno letti in questo senso interventi come quello di Bersani. Ribadendo di non voler “arruolare” il professore, il leader del Pd dice di voler ripartire da un centrosinistra di governo, “che non arrivi fino a Grillo”. Ma “saranno inaccettabili tagli nel sociale”, ammonisce Bersani, convinto che le risorse necessarie a scongiurare l’aumento dell’Iva vadano trovate altrove. Un monito pesante, che si aggiunge a quelli del Pdl oltre che dell’Idv, che mercoledì farà votare alla Camera una mozione di sfiducia per il ministro Fornero. E sul governo, intenzionato ad andare avanti fino a fine legislatura, pesano anche i moniti della Lega. Il neo segretario Maroni, tra la minaccia di un addio a Roma del Carroccio e la prospettiva di nuove alleanze, ribadisce il proprio no a Monti. Il Pdl guarda con attenzione all’era Maroni, accarezzando l’idea di ricucire con i nordisti che però ancora non si sbottonano, e mettono sotto esame Formigoni, pur abbandonando la strada delle elezioni anticipate per la regione Lombardia.

Da Roma Francesco Bongarrà

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