Il premier Mario Monti ha escluso un "pericolo comunista" nel Pd ma ritiene che né centrodestra né centrosinistra possano riformare il Paese perché frenati dalle ali estreme, come Lega e Sel. Peggio però sarebbe – dice – un ritorno di Berlusconi, che definisce un possibile “disastro” per gli italiani. Il Cavaliere, dal canto suo, archivia a malincuore il caso Cosentino, “tutta colpa di magistrati politicizzati” – ha commentato - e oggi a Roma pianificherà la campagna elettorale. E ieri a tenere banco è stata soprattutto la conferenza stampa indetta dall'ex sottosegretario all'economia dopo l'esclusione last minute dalle liste Pdl che potrebbe aprirgli le porte del carcere (su di lui pendono infatti due richieste d'arresto per presunti rapporti con il clan camorristico dei Casalesi). Cosentino ha raccontato la sua verità, si dice vittima di una montatura. E non ha risparmiato stoccate a molti dei suoi, compreso Alfano definito un perdente di successo. Grillo intanto chiude a Ingroia: nessuna intesa con Rivoluzione Civile. Ieri inoltre è arrivato il primo sì del Consiglio dei ministri al decreto che prevede l'obbligo di pubblicità per i patrimoni dei politici, compresi i parenti entro il secondo grado, e lo stop agli stipendi dei consulenti esterni non pubblicizzati online. Nulla di fatto, invece, per il voto degli studenti all'estero con l' Erasmus e per l' Ilva. Oggi il ministro Clini a Taranto.
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